È ora che gli haters di Liliana Segre inizino a preoccuparsi: indagine per identificarli

Dopo l'ennesima vergogna social di ieri, con diversi utenti di Facebook che le hanno augurato la morte commentando la sua foto durante la vaccinazione

19/02/2021 di Redazione

È tutto un rumore di conigli che scappano nella tana. Nella giornata di ieri, abbiamo assistito all’ennesima pagina vergognosa della storia dei social network. Liliana Segre ha deciso di rendere pubblica l’immagine della sua vaccinazione anti coronavirus. Una scelta che è stata esemplare e che, senz’altro, ha rappresentato uno dei migliori casi di sensibilizzazione rispetto a un’azione di responsabilità come la vaccinazione, in un momento in cui il mondo intero sta fronteggiando la più grave pandemia del secolo. Eppure, sono stati tanti gli utenti di Facebook che hanno deciso di vomitare insulti a mo’ di commento agli articoli di giornale o alle fotografie pubblicate sul social. Gli haters Liliana Segre sono sempre stati una comunità molto vasta, ma ieri hanno decisamente dato il peggio di sé.

LEGGI ANCHE > Il grande ritorno dell’odio contro Liliana Segre

Haters Liliana Segre, la decisione della procura di Milano

Ora, la procura di Milano ha deciso di prendere provvedimenti contro un comportamento che, il più delle volte, resta impunito. È stato aperto, infatti, un fascicolo contro ignoti con l’accusa di minacce aggravate nei confronti della senatrice a vita: lo scopo di questa indagine è quello di individuare gli haters di Liliana Segre, in modo tale da prendere provvedimenti nei loro confronti.

La procura di Milano, che evidentemente ha assistito all’ennesimo caso di attacco indiscriminato e ingiustificato alla senatrice a vita (recentemente presa di mira anche in occasione del suo voto di fiducia al governo Conte 2, rivelatosi poi inutile vista la successiva caduta dell’esecutivo), ha deciso di non far passare inosservata una prassi che, sui social network, è purtroppo sempre più usuale.

Nel corso della giornata di ieri, Liliana Segre era stata raggiunta da insulti, minacce e auguri di morte. Qualcuno l’ha presa di mira semplicemente per il fatto di aver scoperto una spalla, qualcun altro le ha rivolto parole antisemite, altri ancora hanno avuto da ridire sul suo ruolo pubblico di senatrice a vita. Per tutti i casi più gravi, ora, la procura di Milano si è messa al lavoro. L’auspicio è che si possa creare un precedente di rilievo per fare in modo che, d’ora in poi, gli haters in rete ci pensino su due volte prima di vomitare odio.

Foto ipp – Clemente Marmorino

Share this article