Liliana Segre: «Potevo uccidere un nazista, ma io non ero come lui»
Il racconto nell'ultimo discorso pubblico della senatrice a vita sull'olocausto
09/10/2020 di Gianmichele Laino
La cittadella della pace di Rondine, vicino ad Arezzo, ha raccolto l’ultima testimonianza sull’olocausto di Liliana Segre. La senatrice a vita, che ha appena compiuto 90 anni, ha scelto il 9 ottobre come data per il suo ultimo intervento in pubblico, dopo la decisione di non tornare più su quel momento della sua vita nei suoi racconti e nelle sue testimonianze. In modo particolare, c’è stato un momento molto toccante: quello dell’aneddoto di Liliana Segre e nazista. Un incontro avvenuto dopo l’uscita dal campo di Auschwitz, in cui l’allora ragazza ha capito che tipo di donna sarebbe voluta essere in futuro.
LEGGI ANCHE > La scorta alla Segre e i commenti: «Potrebbe starsene a casa»
Liliana Segre e nazista, l’aneddoto raccontato dalla senatrice a vita
«Per un attimo vidi una pistola a terra, pensai di raccoglierla, avendo l’occasione di uccidere un nazista – ha raccontato Liliana Segre -. Ma non lo feci. Capii che io non ero come il mio assassino. Da allora sono diventata donna libera e di pace con cui ho convissuto fino ad adesso». Un passaggio toccante, che Liliana Segre ha riservato al pubblico delle scuole in provincia di Arezzo, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dopo il videomessaggio del presidente della Repubblica che ha inaugurato la mattinata.
«Non ho mai perdonato, come non ho dimenticato, certe cose non sono mai riuscita a perdonarle – ha detto Liliana Segre in un altro passaggio del suo intervento -. Ai giovani consiglio di scegliere sempre la vita. Io sono viva per caso. Perché tutte sceglievano la vita, poche quelle che si sono suicidate anche se era facilissimo». Liliana Segre è stata omaggiata da una vera e propria standing ovation all’interno della tensostruttura allestita per l’occasione.
Liliana Segre e nazista, la reazione del pubblico di Arezzo
In un momento così complesso per le sorti dell’umanità, la sua testimonianza è stata fondamentale. Sarà complesso abituarsi al suo silenzio e a quel costante ricordo che la sua figura ispirava proprio grazie ai racconti che la senatrice a vita non rinunciava ad affidare ai ragazzi delle scuole, per far rivivere in loro degli anni terribili che, nella retorica politica dei nostri giorni, sono spesso sottovalutati.
Parole condivise anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha preferito ascoltare l’ultima testimonianza di Liliana Segre, invitando gli studenti a prendere spunto dalle riflessioni che i racconti della senatrice a vita hanno sollevato.