Twitter, siamo a quota cento dipendenti che hanno denunciato l’azienda dopo i licenziamenti di Musk

Tra accuse di discriminazione, liquidazioni mancate e allusioni alle condizioni irragionevoli poste da Musk affinché la gente se ne andasse, le cause per i licenziamenti Twitter si moltiplicano

22/12/2022 di Redazione

I licenziamenti Twitter dopo l’acquisizione di Elon Musk sono stati gestiti male, ormai lo sappiamo bene. Dopo la testimonianza che abbiamo raccolto dall’ex dipendente di Twitter Melissa Ingle sui licenziamenti – con la quale abbiamo approfondito anche la questione moderazione – a neanche un paio di mesi dall’epocale cambiamento sono ben cento le denunce legali fatte da altrettanti ex dipendenti Twitter.

LEGGI ANCHE >>> La causa a Twitter per i licenziamenti che hanno preso di mira le donne

Licenziamenti Twitter, si accumulano le denunce

Siamo a quota cento, quindi, ed è il numero dei dipendenti che sono stati licenziati da Twitter con la nuova gestione Musk. Le motivazioni sono le più disparate, dall’aver ingiustamente targetizzato le donne – più colpite rispetto agli uomini – a quelle di aver licenziato dipendenti in congedo medico o parentale, oltre a non aver mantenuto i patti relativi alle liquidazioni.

Liss-Riordan, avvocato che ha ha proposto quattro azioni legali collettive contro Twitter da parte di ex dipendenti coinvolti, tutte le accuse sono state incluse nelle istanze di arbitrato presentate dagli ex dipendenti nei confronti dell’azienda. Tra le accuse, ci sono dipendenti che sostengono che Musk abbia appositamente fatto «richieste irragionevoli» ai dipendenti rimasti dopo i tagli per spingerli a licenziarsi. «La condotta di Twitter da quando Musk ha assunto il controllo è incredibilmente grave e noi perseguiremo ogni strada per proteggere i lavoratori e ottenere da Twitter il risarcimento che è loro dovuto – scrive l’avvocato in un comunicato -. Siamo pronti a combatterle una per una, per conto di migliaia di dipendenti, se sarà necessario».

Le varie cause degli ex dipendenti

Chi più ne ha, più ne metta – come si suol dire – e le ragioni delle denunce sono le più disparate, come ha spigato l’avvocato: dalle dipendenti donne, da dipendenti disabili e da lavoratori autonomi licenziati. Ci sono poi quelli che accusano Twitter di aver violato il contratto non consentendo il lavoro a distanza e non fornendo indennità di licenziamento coerenti dopo l’acquisizione.

E Twitter? Considerato che la quasi interezza del dipartimento di comunicazione è stata licenziata, le risposte sono esigue. Arriva la smentita da parte di Twitter per quanto riguarda le denunce sul lavoro a distanza e sulla liquidazione mentre, per tutte le altre, l’azienda non ha replicato in alcun modo. Una cosa è certa: le richieste di risarcimento e le denunce da parte di ex dipendenti continuano a moltiplicarsi dopo una prima vittoria ottenuta la scorsa settimana, con un giudice che ha dato ragione agli ex dipendenti chiedendo a Twitter di contattare i dipendenti e far loro firmare accordi di licenziamento in cui rinuncino ai loro diritti di accusa.

Share this article
TAGS
window._taboola = window._taboola || []; _taboola.push({ mode: 'thumbnails-b', container: 'taboola-below-article-thumbnails', placement: 'Below Article Thumbnails', target_type: 'mix' }); -->