L’ultimo brivido per Silvia Romano mentre era al telefono con Conte, l’allarme di sicurezza e poi il sollievo
10/05/2020 di Redazione
Mogadiscio, Silvia Romano è stata appena liberata. Resta solo un ultimo passaggio formale da fare, la telefonata con le autorità italiane, in modo particolare con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, proprio quell’ultima telefonata si accompagna a un piccolo brivido. Mentre Silvia Romano viene collegata con la linea sicura di Palazzo Chigi scoppiano quattro colpi di mortaio. Quanto basta per interrompere il contatto, rimandare di qualche minuto la telefonata liberatoria e spiegare anche quel piccolo giallo sul tweet dell’annuncio da parte del presidente del Consiglio, prima scritto, poi cancellato e poi nuovamente ripubblicato sui social network.
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Liberazione Silvia Romano, l’ultima telefonata con Giuseppe Conte
I colpi di mortaio, lo si comprenderà qualche istante dopo, non sono collegati con la liberazione della volontaria italiana rapita in Kenya e finita in Somalia dopo tanti passaggi di mano in mano tra i suoi rapitori. Successivamente, la ragazza di 24 anni potrà parlare anche in maniera più distesa con il presidente del Consiglio e con i suoi familiari. L’incubo è definitivamente finito, nonostante quegli ultimi minuti di paura che devono aver rievocato lo spettro di alcune liberazioni che hanno avuto un risvolto tragico. Prima fra tutte, quella di Giuliana Sgrena e della morte dell’agente dei servizi che l’aveva liberata, Nicola Calipari.
Successivamente, Silvia Romano è stata condotta nella foresteria dell’ambasciata italiana in Somalia. Nella giornata di oggi, al momento del suo rientro in Italia, si comprenderanno molte cose: innanzitutto, la giovane spiegherà al pm Sergio Colaiocco e ai carabinieri del Ros quello che le è successo in questo anno e mezzo di detenzione in Somalia. Poi chiarirà anche le sue voci di una presunta conversione all’islam nel periodo della sua prigionia. Infine, potrà riabbracciare i suoi cari per mettere definitivamente la parola fine a questa esperienza dolorosa.