Giuseppe Conte ha detto che, privatamente, ha dovuto arginare gli strappi istituzionali di Salvini

Leggi «strappi istituzionali» e capisci che dietro all’azione di Matteo Salvini in questi mesi c’è stato un programma sistematico di assalto alla grammatica politica italiana. Nella giornata di Ferragosto è stata inviata una lettera Giuseppe Conte con destinatario il ministro dell’Interno. Si è trattato di un lungo documento pubblico, volto a proseguire sulla linea che ha dettato già il presidente del Consiglio il 9 agosto. Ovvero, quella della crisi più trasparente della storia della repubblica italiana.

Lettera Giuseppe Conte, i chiarimenti sull’immigrazione

Restano comunque alcuni aspetti che, nonostante la buona volontà del presidente del Consiglio, non sono completamente stati chiariti in diversi passaggi della lettera aperta di Giuseppe Conte a Matteo Salvini. Se, infatti, è chiara la posizione su Open Arms e sulla politica dell’immigrazione del ministro dell’Interno (Giuseppe Conte ha chiarito che non è la soluzione fare la voce grossa in merito ai salvataggi delle ong, quando ci sono continui e giornalieri sbarchi clandestini sulle coste italiane), non è chiaro cosa significhi che Matteo Salvini ha messo in atto, nel corso della sua attività di governo, continui «strappi istituzionali».

Il passaggio della lettera di Giuseppe Conte è il seguente:

«La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare “slabbrature istituzionali”, che a tratti sono diventati veri e propri “strappi istituzionali”.
Per queste ragioni mi sono ritrovato costretto a intervenire varie volte – l’ho fatto perlopiù riservatamente – non per l’ansia di contrappormi politicamente alle tue iniziative, ma per la necessità di rivendicare l’applicazione del principio di “leale collaborazione”, che è fondamentale per il buon funzionamento delle istituzioni pubbliche».

Lettera Giuseppe Conte, cosa sono gli ‘strappi istituzionali’ di Matteo Salvini

Le «slabbrature istituzionali» sono presto diventate «strappi istituzionali». Se ci estraniamo per un attimo dal linguaggio ‘politichese’ di Giuseppe Conte e dalla sua compìta grammatica istituzionale, possiamo capire che spesso Matteo Salvini è stato arginato in deviazioni da quelli che sono i riti (e forse anche le leggi) della Repubblica italiana. 

Stando alle parole di Conte, ci sono stati momenti privati in cui il presidente del Consiglio ha dovuto arginare l’esuberanza di un Salvini desideroso di capitalizzare al massimo il risultato delle urne. Un po’ come quando ha chiesto agli italiani pieni poteri. Insomma, da queste parole scopriamo che è stato Giuseppe Conte a mettere un freno a una smania – quella di Salvini – che avrebbe avuto poco a che vedere con le regole della democrazia.

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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