Le intolleranze alimentari ai tempi dei social network

Quante volte ci sarà capitato di conoscere persone intolleranti a qualche alimento? Sicuramente tante. Da quando questi argomenti, però, hanno valicato i confini dell'online, capita sempre più spesso - per chi è intollerante a qualcosa - di sentirsi parte di una vera e propria community. Proprio come quella di Lattosioinpillole

01/07/2023 di Giorgia Giangrande

È semplice fare informazione sui social network? La scorsa settimana abbiamo risposto anche a questa domanda nella puntata di Under the Reels dedicata al giornalista Lorenzo Tosa. Sotto il cappello dell’informazione, però, rientrano vari argomenti, a parte l’attualità. Si può fare informazione sulle scienze, sulla tecnologia e, anche, sulle intolleranze alimentari. Proprio come fa Naomi, la content creator che gestisce la pagina Instagram Lattosioinpillole.

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Come fare informazione sul Senza Lattosio sui social network

Quante volte – scrollando i Reels – ci appaiono ricette senza olio, senza zucchero, senza sale, senza uova? La competizione ai «senza» sembra una tendenza dell’ultimo periodo, anche se – come ci insegnano i nutrizionisti – la corretta alimentazione è quella bilanciata, «senza» privarsi di nulla. A meno che non ci siano delle intolleranze alimentari e, allora, il «senza» nei cibi che si assumano è tassativo. Per chi è allergico al glutine o intollerante al lattosio, però, molto spesso, risulta complicato condurre uno stile di vita sano, senza dover per forza rinunciare a quelli che – prima di scoprire l’intolleranza o l’allergia – erano i propri piatti preferiti. Per fortuna esistono i social network!

Con la crescita del numero dei content creator, infatti, è cresciuto proporzionalmente anche il numero di coloro che – a partire dalle proprie intolleranze alimentari – hanno deciso di farsi portavoce di una categoria intera. Nel caso di Naomi di Lattosioinpillole, quella degli intolleranti al lattosio.

Nel suo profilo, Naomi aggrega e riunisce migliaia di persone che con lei si informano su dove acquistare i migliori prodotti senza lattosio, su colazioni gustose e appetibili, sulle avvertenze sui «false food». Cibi che sembrano non contenere il lattosio ma che, in realtà, lo contengono.

Informazione può essere anche intrattenimento: l’esempio di Lattosioinpillole

Informazione, però, sui e con i social network può essere anche intrattenimento. Perché se «fare gli spiegoni» schiaccia l’occhio alle rubriche dei TG, trovare il modo accattivante di iniziare a parlare di qualcosa batte il cinque ai Reels di Instagram. Un esempio? Il modo con cui Naomi di @lattosioinpillole ha scelto di presentare alla sua community il messaggio che «L’intolleranza non è un optional» lo scorso 8 giugno. Con l’audio Ti sembra normale di Max Gazzè, in tendenza in quei giorni. A completare il messaggio, un testo efficace «Mangio cose con il lattosio anche se sono intollerante e ora sto sempre male».

Come dimostra l’esempio di @lattosioinpillole, se fare informazione è per tutti, farla intrattenendo è per i content creators.

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