L’Irlanda multa WhatsApp per 225 milioni di euro: «Poca trasparenza sui dati condivisi con Facebook»

La questione risale al 2018, l'autorità garante irlandese è stata indotta a usare il pugno di ferro dopo l'iniziale indulgenza

03/09/2021 di Gianmichele Laino

L’argomento in questione è da sempre stato scivolosissimo per quanto riguarda ecosistemi aziendali come quello di WhatsApp. Il servizio di messaggistica istantanea, infatti, è stato acquistato da Facebook che, a sua volta, è proprietario di Instagram. Da qui derivano una serie di altri servizi che Menlo Park mette a disposizione dei propri utenti. La domanda, che molti si sono fatti in questi anni, è: i dati degli utenti sono condivisi tra le varie società che fanno capo a Facebook e, se sì, questo aspetto è trasparente? Proprio da questo deriva il fatto del giorno: l’Irlanda multa WhatsApp con una sanzione record (mai comminata dall’autorità garante dell’isola verde) di 225 milioni di euro.

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Irlanda multa WhatsApp, di cosa si tratta

Vi ricordate che, a inizio anno, WhatsApp aveva annunciato un aggiornamento con un chiarimento più approfondito sulla condivisione dei dati con Facebook? E vi ricordate le polemiche che ne sono scaturite, con diverse persone che iniziarono ad abbandonare l’app di messaggistica in favore di altre come Telegram e Signal? Il problema stava proprio nella trasparenza con cui WhatsApp dichiarava una più penetrante condivisione dei propri dati con la casa madre Facebook. Una questione, tra le altre cose, che avrebbe coinvolto per la maggior parte gli utenti fuori dall’Unione Europea, dal momento che i 27 stati membri sono protetti dal grande ombrello del GDPR che, da questo punto di vista, è molto chiaro. In seguito alle critiche ricevute, non se ne fece più nulla. In ogni caso, l’Irlanda aveva ravvisato – sin dal 2018 – una mancata conformità di WhatsApp alle regole sulla privacy dell’Unione Europea. In una nota, il Data Privacy Commissioner dell’Irlanda aveva ricordato che, tra queste mancate conformità, ci sono anche «le informazioni fornite agli interessati sul trattamento dei dati tra WhatsApp e altre società di Facebook».

I portavoce di WhatsApp hanno affermato che la questione è profondamente mutata rispetto al 2018 e hanno reso noto di non condividere affatto la decisione dell’autorità garante irlandese: «Non siamo d’accordo – hanno detto – con la decisione odierna in merito alla trasparenza con cui le persone hanno usufruito del nostro servizio nel 2018 e le sanzioni sono del tutto sproporzionate».

La sanzione era nell’aria già dallo scorso mese di luglio, quando sono partite indagini più approfondite da parte dell’autorità irlandese, su spinta dell’European Data Protection Board ed è probabile che, dopo questa decisione, anche altri stati membri dell’Unione Europea si comporteranno di conseguenza. Nel frattempo, WhatsApp ha comunicato che farà ricorso contro la decisione dell’autorità irlandese.

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