Dei venti post più visti di Facebook secondo il report, solo quattro sembrano originali

Un nuovo sguardo ai post più visti di Facebook secondo il report dell'azienda

28/08/2021 di Giorgia Giangrande

In precedenza, vi avevamo raccontato del report pubblicato da Facebook relativo al secondo trimestre del 2021 e contenente i post più visti in quel periodo (con qualche non indifferente omissione). Oggi ne riparliamo poiché, tra i venti post più visti di Facebook qualcos’altro non torna.

LEGGI ANCHE > Un rapporto accusa Facebook di favorire la disinformazione sul cambiamento climatico

I post più visti di Facebook

Da un’attenta analisi di un giornalista di The Verge, che ha passato in rassegna ciascuno dei venti post segnalati nel report da Facebook, sembrerebbe che molti di essi non siano originali della piattaforma, bensì nati altrove e condivisi in un secondo momento nel social network di Zuckerberg.

Il report di Facebook rende pubblici i primi venti post più visti sulla rete negli ultimi tre mesi. Uno dei post è stato cancellato prima che Facebook pubblicasse il report, quindi il numero scende a 19. Di questi, però, solo quattro sembrano essere originali. I restanti 15 erano stati pubblicati in almeno un altro posto prima, e sono stati poi ricaricati su Facebook, talvolta con piccole modifiche. Per esempio, il post numero 1 riguarda un puzzle gli utenti dovevano scrivere le prime tre parole che vedevano (che avrebbero rispecchiato la loro personalità). Ma attenzione: è stato originariamente postato più di un anno fa su Twitter dal rapper ghanese M.anifest, ma il giornalista di The Verge non esclude la possibilità che, a sua volta, il rapper lo abbia condiviso da qualcuno che lo aveva pubblicato ancor prima.

Al secondo posto, la sfida del pubblicare una foto chiedendo ai propri amici se si appare giovani o meno. Più di 61 milioni di persone l’hanno vista e 5 milioni hanno risposto. Ma altre persone avevano lanciato questo «gioco» su Facebook già nel 2020.

Al quinto posto la questione «zolletta di zucchero su un piatto di  spaghetti» lanciata dall’autrice Christina Watts, una battaglia con cui 58,6 milioni di utenti hanno interagito. Ma l’origine del post risale al comico Steve Harvey, che una settimana prima aveva posto la stessa domanda su Twitter.

Facebook è un copia-incolla

Al sesto post… No, non faremo una rassegna di tutti i post ma più avanti si va più ci si rende conto che molti dei post presenti nella lista dei più visti di Facebook, in realtà, provengono da altre piattaforme: Reddit, Quora, Twitter o altri siti, premiati successivamente con un enorme coinvolgimento su Facebook. Sembra però che per avere successo nella piattaforma si debba andare a ripescare l’idea di qualcun altro, con la consapevolezza però che – a sua volta – questo potrebbe averlo ricevuto su Whatsapp da un amico tramite screenshot e così via.

Ma non finisce qui, perché da quando il rapporto di Facebook è uscito, i commentatori hanno notato il gran numero di reti di spam presente nella lista dei link più visti, che ha permesso a quei post di guadagnare quel posto. Il ricercatore Ethan Zuckerman ha esplorato le origini del link al nono posto nella lista di Facebook, un’agenzia di ex giocatori dei Green Bay Packers che ha ottenuto 87 milioni di visualizzazioni grazie ai giocatori che hanno aggiunto il link ai post di meme.

Tutto questo ci conduce ad una domanda: quanto c’è di autentico in ciò che vediamo, nei contenuti con cui interagiamo, nei post che attirano la nostra attenzione perché apparentemente nuovi? Tutto sembra copia di qualcos’altro, discorso che vale anche per i creator dei diversi social media, molti dei quali si imitano a vicenda. E allora, in mezzo a tutto questo copia-incolla, come si fa ad individuare il marchio dell’originalità?

 

Share this article
TAGS