Corea del Sud: Facebook, Netflix e Google multate per violazioni della privacy

Sanzioni per 5,7 milioni di dollari

27/08/2021 di Redazione

La Commissione per la protezione delle informazioni personali della Corea del Sud ha multato Facebook, Netflix e Google per violazioni delle norme sulla privacy in vigore nel Paese, comminando sanzioni per un importo complessivo di 6,7 miliardi di won (5,7 milioni di dollari).

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La sanzioni più onerosa è stata comminata a Facebook, accusata di aver archiviato informazioni per il riconoscimento facciale di 200mila utenti del social network senza il loro consenso tra aprile 2018 e settembre 2019. Facebook era già stata multata dalle autorità della Corea del Sud nel novembre 2020 con l’accusa di aver ceduto informazioni personali dei suoi utenti ad aziende terze senza il consenso dei diretti interessati. In quell’occasione al social media statunitense era stata imposta una sanzione di 6,7 miliardi di won. Facebook è anche stata accusata di aver raccolto illegalmente gli indirizzi di residenza degli utenti e di non aver notificato modifiche alla gestione delle informazioni personali.

La Bank of Korea ha rialzato i tassi d’interesse dello 0,25%, risollevandoli dai minimi storici dello 0,50% fino allo 0,75% e facendo della Corea del Sud il primo Paese con un’economia sviluppata a tentare l’approccio verso una “normalità pandemica”. È quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa. La mossa, adottata a maggioranza dal board della Banca quando la nazione sta fronteggiando i peggiori focolai di Covid-19 con nuove infezioni giornaliere al di sopra delle 1.000 unità da più di 50 giorni, punta a combattere l’aumento dell’inflazione e a frenare il rialzo dei debiti delle famiglie. La Bok ha confermato la crescita 2021 al 4% con un’inflazione portata dall’1,8% al 2,1%. La maggior parte delle Banche centrali di tutto il mondo ha tagliato i tassi ai minimi storici a sostegno delle economie colpite dalla pandemia: dagli Usa all’Europa e all’Asia, i governi hanno lanciato misure di aiuto alle imprese. Il governatore della Bok Lee Ju-yeol, confermando il voto a maggioranza del board, ha spiegato che la decisione di aumentare i tassi si è basata sulla ripresa economica, sul rialzo dell’inflazione e sul peggioramento degli squilibri finanziari. L’istituto centrale monitorerà da vicino la recente impennata delle infezioni di Covid-19 quando deciderà sulla futura politica monetaria, ma è improbabile che l’ondata di infezioni influisca in modo significativo sulla ripresa, ha aggiunto Lee. “L’economia sudcoreana ha continuato la sua solida ripresa e malgrado i consumi privati siano in qualche modo rallentati per la ripresa del coronavirus, le esportazioni hanno mantenuto la loro vivacità e gli investimenti nelle strutture hanno mostrato una tendenza robusta”, ha rilevato la Bok in una nota. “In futuro, con un occhio all’inflazione, è probabile che l’economia continui la ripresa poiché si prevede che i consumi privati possano migliorare gradualmente, influenzati dall’espansione delle vaccinazioni e dall’esecuzione di un budget supplementare, mentre l’export e gli investimenti dovrebbero sostenere la loro galleggiabilità”. Sono tutte considerazioni che, secondo gli analisti, potrebbero portare a un nuovo aumento dei tassi entro la fine dell’anno o all’inizio del prossimo. L’indebolimento dei consumi ha pesato sull’occupazione, nonostante i segnali di robusta ripresa dell’export, aumentato del 40,9% annuo nei primi 20 giorni di agosto con la forte domanda di chip, automobili e prodotti petroliferi. A luglio le esportazioni sono aumentate del 29,6% annuo, raggiungendo il record di 55,4 miliardi di dollari, estendendo ila serie positiva a nove mesi consecutivi.

[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]

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