Con Inter Homines si tengono sotto controllo gli assembramenti nel totale rispetto della privacy
Il software, tramite l'intelligenza artificiale, permette di calcolare con esattezza e in tempo reale la distanza tra le persone cancellando immediatamente i dati registrati
22/07/2021 di Ilaria Roncone
Questa è la storia del software Inter Homines, un sistema sviluppato da AImageLab di UNIMORE (Università di Modena e Reggio Emilia) per calcolare esattamente e in tempo reale la distanza tra le persone, il numero, in che modo stanno interagendo così dà stilare l’indice di rischio e, eventualmente, avvisare che le distanza di sicurezza non vengono rispettate. «Il fatto che l’AI sia in grado di capire le distanza – ci ha spiegato Matteo Fabbri, membro del team che ha lavorato al software – è basato su un modello matematico che tiene conto delle persone, di come si muovono, di quante sono, di quanto tempo stanno vicine tra loro. Banalmente, due persone possono incrociarsi camminando in due direzioni diverse e questo non è un livello di rischio elevato. Diverso è se due persone stanno ferme per tanto tempo a parlare».
«L’intelligenza artificiale è come un bambino piccolo cui vanno insegnate le cose – ci spiega Fabbri – così come gli si può insegnare a distinguere l’immagine delle pere da quella delle mele gli si può anche insegnare a capire che azione compiono le persone o, appunto, a che distanza si trovano». Questo è quello che è stato fatto con Inter Homines, attualmente in uso all’ospedale, all’anagrafe e all’URP di Modena. Il progetto è stato sostenuto economicamente per metà della cifra necessaria dalla Regione Emilia-Romagna poiché ha partecipato a un bando regionale ed è stato scelto tra sedici idee innovative per lo sviluppo e di soluzioni atte a contrastare il Covid.
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Come funziona Inter Homines?
«All’atto pratico Inter Homines – ha spiegato Fabbri ai microfoni di Giornalettismo – è un mini computer che sta sul palmo di una mano che va integrato con una telecamera preesistente oppure che installiamo noi. Questo dispositivo fa girare un sistema di intelligenza artificiale che guarda attraverso la telecamera e identifica le persone che ci sono nella stanza capendo a che distanza sono tra loro. Noi esseri umani capiamo la posizione e la distanza delle persone basandoci anche sulla dimensione, stessa cosa fanno questi sistemi di intelligenza artificiale»
«Grazie ad essi siamo in grado di ricostruire la posizione in 3D delle persone, calcolando la distanza tra esse, e se questa è minore di un metro notifichiamo con un allarme alle persone che devono mantenere la distanza di sicurezza». C’è la possibilità di scegliere di installare un mini-altoparlante, che spesso le telecamere moderne già hanno, con cui l’intelligenza artificiale comunica; in alternativa l’AI manda un messaggio alle persone incaricate di sorvegliare la situazione di distanziamento».
La ‘privacy by design’ e la costante attenzione ai diritti delle persone
Un software che si basa su un meccanismo di ‘privacy by design’, ovvero una raccolta dati effettuata senza fine di riconoscere gli individui. Dati che, comunque, vengono immediatamente cancellati, come ci ha spiegato Fabbri: «Banalmente, nella modalità più semplice possibile, noi non salviamo e non visualizziamo mai i dati. La rete neurale (che è un altro modo di dire intelligenza artificiale n.d.R) guarda l’immagine e poi la butta via».
Non c’è necessità di salvare l’immagine perché, effettivamente, tutto quello che interessa a Inter Homines impiegato in questo modo è la distanza tra gli individui in tempo reale: «Il software estrapola dall’immagine solo l’informazione che ci interessa, ovvero dove sono le persone nel 3D. A quel punto i dati sensibili sono andati via, sono persi».
«Per la privacy abbiamo sempre un occhio di riguardo, considerato che è fondamentale e vincolante. Stanno uscendo delle normative sull’intelligenza artificiale, su come deve essere per poter essere utilizzata, e ha delle regole molto ferree sulla privacy. Ci teniamo a seguire ed è strategico anche per il futuro. Con Hinter Homines è possibile visualizzare anche quello che sta succedendo, con le persone visibili, ma nelle immagini che vediamo le facce delle persone – che vengono riconosciute dal sistema e la cui posizione viene identificata – sono blurrate direttamente».