Sono stati i social a farci accorgere degli insulti razzisti a Maignan

L'episodio è avvenuto in riscaldamento prima di Juventus-Milan, ma soltanto nel day after i video (impubblicabili) sono diventati virali grazie ai social network

22/09/2021 di Gianmichele Laino

Basta andare nella sezione della Lega Serie A che riguarda i comunicati relativi alle decisioni del giudice sportivo. Nel corso della quarta giornata di campionato si è disputato il match Juventus-Milan allo Stadium. Non c’è alcuna menzione a provvedimenti disciplinari nei confronti della società bianconera per gli insulti razzisti a Maignan, che pure ci sono stati nella fase di riscaldamento. Il portiere del Milan, al suo primo anno in Italia, è stato raggiunto da offese impronunciabili, da attacchi vergognosi, da cori irripetibili. Nessuno sembra essersene accorto, al momento, sul campo. Il giudice sportivo, ad esempio, ha sanzionato l’Udinese con 10mila euro di ammenda per i cori di discriminazione territoriale nei confronti dei calciatori del Napoli, ma non la Juventus per gli insulti razzisti che sono arrivati dalla curva all’indirizzo di Maignan.

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Insulti razzisti a Maignan, ce ne siamo accorti sui social

E infatti sono stati i social a farci accorgere di quanto accaduto domenica sera. Alcuni tifosi presenti allo stadio hanno mostrato, persino con un certo orgoglio, il video degli insulti su canali Telegram. Altri li hanno condivisi su diversi account social – da Twitter a Instagram. In Inghilterra, i tifosi che utilizzano i social network per razzismo sono stati pesantemente contrastati dalle società e dalla Premier League che, nel corso dell’ultima stagione, aveva persino sospeso – per protesta – le sue pubblicazioni su questi canali. Un atto dimostrativo che, tuttavia, non aveva sortito effetti. Dopo la sconfitta ai rigori nella finale di Euro 2020, diversi calciatori neri dell’Inghilterra sono stati presi di mira per il loro errore dal dischetto.

Se allo stadio l’ululato razzista non ottiene l’effetto visibilità atteso, ci pensano poi i social ad amplificare il tutto. Ma allora, ci si chiede, perché – nonostante le tante promesse – le aziende come Facebook, Twitter, Telegram stessa non operino in fretta per la rimozione di questi contenuti. Per fortuna che Maignan ha un carattere molto deciso e sa sfruttare la stessa arma degli haters razzisti per diffondere, questa volta sì, un messaggio positivo:

 

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Un post condiviso da MAGIC MIKE MAIGNAN (@mmseize)

«Cosa stiamo facendo per combattere il razzismo negli stadi di calcio? – ha scritto Maignan – Credete davvero che sia efficace? Faccio parte di un club che si sforza di aprire la strada opponendosi a tutte le forme di discriminazione. Ma bisogna essere più numerosi ed essere uniti in questa battaglia contro un problema sociale più grande del calcio stesso. Nelle stanze che governano il calcio, le persone che decidono sanno cosa si prova a sentire insulti e urla che ci relegano al rango di animali? Sanno cosa fa alle nostre famiglie, per i nostri cari che lo vedono e che non capiscono che potrebbe ancora succedere nel 2021? Non sono una “vittima” del razzismo. Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso. Finché possiamo dare la nostra voce per cambiare le cose, lo faremo». La prima cosa che dovremmo fare è impedire ai social network di amplificare questo razzismo.

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