Il 99% dei tweet razzisti contro i calciatori inglesi dopo la finale di Euro 2020 non erano anonimi

E, inoltre, provenivano per la maggior parte proprio dalla Gran Bretagna, a differenza di quanto aveva sostenuto l'allenatore Gareth Southgate

10/08/2021 di Gianmichele Laino

Era il giorno successivo alla finale dell’11 luglio 2021, tra Italia e Inghilterra. Il ct dei Leoni Gareth Southgate cercava di dare una spiegazione alla sconfitta e forniva un alibi ai tifosi inglesi, accusati di aver riempito la rete di tweet e commenti razzisti contro i calciatori neri che avevano sbagliato i calci di rigore decisivi per il destino del torneo, ipnotizzati da Gigio Donnarumma. Espressioni inqualificabili che hanno fatto inorridire gli utenti dei social network, un vero e proprio turbinio di improperi contro Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka. Secondo Southgate, tuttavia, si trattava di un fenomeno più ampio e – soprattutto – estraneo alla cultura britannica: «Si tratta di atteggiamenti imperdonabili. So che molto di ciò è arrivato dall’estero. Le persone che seguono queste cose sono state in grado di spiegarlo». Questo, in base a una ricerca della UK Football Policing Unit.

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Tweet razzisti contro i calciatori inglesi, i numeri di Twitter

Oggi, invece, Twitter dà una lettura diversa dello shitstorm razzista contro i calciatori inglesi. Ed è una lettura molto scomoda per la federazione: il 99% dei tweet razzisti contro i calciatori inglesi proveniva da account non anonimi, quindi con nome, cognome e immagine del profilo, perfettamente identificabili. Inoltre, Twitter ha affermato che il Regno Unito è stato «di gran lunga il più grande Paese d’origine dei tweet razzisti». Altro che attacchi arrivati dall’estero.

Insomma, il problema del razzismo in Gran Bretagna – come era stato rilevato già prima degli europei, con diverse iniziative di proteste di club molto blasonati di Premier League – è vivo ed è tangibile. Del resto, lo dimostrano le stesse azioni della polizia britannica che, nei giorni successivi alla finale di Euro 2020, ha arrestato 11 persone di età compresa tra 18 e 63 anni, proprio per le parole aggressive e razziste nei confronti dei calciatori dell’Inghilterra. Gli strumenti di intelligenza artificiale di Twitter, invece, avevano rimosso – nelle ore immediatamente successive alla partita Italia-Inghilterra – ben 1622 tweet razzisti e altri erano stati gli interventi del team umano di Twitter, entrato in azione dopo le segnalazioni di altri utenti.

Twitter, però, ha contestualmente messo l’accento sulla sua politica di prevenzione di contenuti del genere. Nel report pubblicato oggi, si dice: «Solo il 2% dei Tweet che abbiamo rimosso dopo la finale ha generato più di 1000 impression (le impression sono il numero di visualizzazioni che un Tweet riceve prima di essere rimosso). Ciò evidenzia l’importanza per noi di concentrarci ulteriormente sulla ricerca di modi per assicurarci che questi Tweet vengano visti dal minor numero possibile di persone o, in primo luogo, impedirne l’invio».

Fatto sta che anche Twitter mette nel mirino il comportamento razzista degli utenti britannici quando si tratta di calcio. Un’immagine che contrasta con quanto affermato dall’allenatore dell’Inghilterra e che toglie ogni alibi a una prassi purtroppo diffusa e totalmente inaccettabile.

Foto IPP/ImagoSport/Paul Chesterton

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