Le cento domande al secondo per chiedere il bonus sul sito dell’Inps

01/04/2020 di Enzo Boldi

Il decreto, la confusione e le problematiche. Migliaia di persone, dalla mezzanotte di mercoledì 1 aprile, si sono riversate sul sito dell’Inps per chiedere il famoso bonus ‘una tantum’ da 600 euro destinato ai lavoratori autonomi. Quel continuo e incessante tentativo di accedere al portale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha provocato non solo rallentamenti – a causa del sovraccarico dei server -, ma anche difficoltà nell’inoltrare la richiesta prevista dal decreto Cura Italia.

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Insomma, il sistema va a rilento perché il sito – che sta comunque reggendo, nonostante le difficoltà – di tanto in tanto va in down. «Dall’una di notte alle 8.30 circa, abbiamo ricevuto 300mila domande regolari. Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo – ha detto Pasquale Tridico, presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, all’Ansa -. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti sono inevitabili con questi numeri».

I problemi sul sito Inps per chiedere il bonus Covid-19

Intasamenti inevitabili, certo. Come era inevitabile pensare che il sito sarebbe stato preso d’assalto nel primo giorno utile per chiedere l’erogazione del bonus da 600 euro destinato ai lavoratori autonomi. E a provocare questo assembramento online sono state anche le voci, circolate nelle ultime ore, che parlavano di ordine cronologico nella gestione delle richieste. Quindi, dell’erogazione dei soldi una tantum. Ma lo stesso Tridico ha chiarito che sarà possibile farne richiesta non solo oggi, ma per tutto il periodo della crisi.

Le esigenze dei lavoratori autonomi

Non è una giornata facile, dunque. Perché se è vero che ci sarà tempo per inoltrare le domande, è altrettanto reale l’esigenza di molti lavoratori autonomi di ottenere quel bonus da 600 euro il prima possibile. Sono tanti gli italiani che, per colpa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, hanno visto una netta diminuzione del proprio lavoro e dei propri compensi. Anche per questo motivo, come prevedibile, il sito è stato preso d’assalto.

(foto di copertina: da homepage del sito Inps)

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