Ci mancava solo Ingroia e la «’Ndrangheta che ha creato il Coronavirus»
Alla lunga lista dei complotti si aggiunge quello messo in evidenza (senza prove) dell'ex magistrato
17/11/2020 di Enzo Boldi
La butta lì, senza prove. Come non dovrebbe fare un ex magistrato. Eppure Antonio Ingroia è riuscito a mettere un nuovo mattone nella piramide verticale del complottismo sul Coronavirus. Durante un suo intervento nelle trasmissione di Klaus Davi, l’avvocato – noto anche per la sua discesa in politica (con scarso successo) – ha detto che è probabile che a provocare questa pandemia mondiale siano state le organizzazioni criminali di stampo mafioso. Senza prove visto che molti studi hanno smentito l’ipotesi di un virus creato artatamente in laboratorio. Insomma, Ingroia ‘Ndrangheta e Coronavirus ottiene di diritto uno dei primi posti nella gerarchia dei complotti sul Covid-19.
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«Se fosse vero che questa pandemia non è stata casuale ma è stata determinata, penso proprio che sia possibile che le mafie italiane e quindi la ‘Ndrangheta abbiano avuto un ruolo – ha detto l’ex magistrato in collegamento con Klaus Davi -. I capi della mafia italiana siedono al tavolo mondiale delle mafie internazionali, quindi di quella cinese, per cui, sia pure in modo indiretto, non si può escludere che la ‘Ndrangheta abbia avuto un ruolo all’origine di questo virus, seppure indiretto». Ecco il suo intervento nella versione integrale.
Ingroia ‘Ndrangheta e Coronavirus, nuove vette del complottismo
Diverso – e condivisibile – invece l’approfondimento sul come le organizzazioni criminale di stampo mafioso abbiano tratto un grande vantaggio dalla situazione emergenziale nel nostro Paese. Si sa, infatti, che Mafia e ‘Ndrangheta (e non solo) puntino a diventare la stella cometa in momenti di difficoltà, ergendosi (con i loro metodi) a paladini della giustizia sociale. Insomma, provano a mostrarsi più strutturati e più vicino al popolo di quanto uno Stato riesca a fare. Ma da qui ad alludere un ruolo nella creazione di una pandemia e nella diffusione di un virus letale ce ne passa. E un magistrato (seppur ex) dovrebbe fornire prove. Altrimenti è solo un complotto privo di riscontri.
(foto di copertina: da L’Aria che Tira, La7)