Antonio Ingroia: «Io cacciato dall’aereo perché ubriaco? Una bufala. Mi trattano come Assange»
23/04/2019 di Enzo Boldi
La notizia diffusa da molti siti e quotidiani aveva strappato molti sorrisi: Antonio Ingroia cacciato da un volo in partenza dalla Francia perché troppo ubriaco. A 24 ore dalla pubblicazione di queste indiscrezioni, però, lo stesso ex pm di Palermo e Presidente del partito Rivoluzione Civile ha voluto raccontare la sua versione dei fatti che sembra essere molto diversa rispetto a quanto pubblicato e diffuso sulle pagine di cronaca.
«Siamo qui per smentire false notizie – spiega in diretta Facebook Antonio Ingroia, al fianco della moglie Giselle Oberti -. Uno dei problemi principali che abbiamo nel nostro Paese è quello della disinformazione e delle fake news. Spesso in nome della sicurezza si fanno abusi e poi la stampa fa la sua parte. Sono stato anche io vittima di questo uso pretestuoso della sicurezza». L’attacco frontale è alla stampa che ha pubblicato e diffuso la notizia senza verificare come siano andate realmente le cose nell’aeroporto di Parigi.
La versione dei fatti di Ingroia
«Quello che è successo è stato un banale litigio su un aereo. Il comandante dell’equipaggio di Air France ha detto che costituivo un pericolo per la sicurezza proprio come per Assange, così sono stato cacciato via – spiega Ingroia su Facebook -. Si è detto che io sarei stato ubriaco, tutto falso. Tutto quello che è uscito sui giornali è falso. A partire dal fatto che sono stato rispedito in Italia, come vedete non è vero. Sono in America Latina per lavoro. E addirittura hanno detto che ero così ubriaco che ero svenuto. Lo possono testimoniare pure i funzionari dell’ambasciata».
L’attacco ai giornali e la difesa di Assange
«Io mi sono sempre battuto contro le false notizie e per la libertà di Julian Assange – conclude l’ex pm di Palermo Antonio Ingroia -. È ancora arrestato, è accusato in nome di una pretesa sicurezza dell’informazione, mentre lui ha smascherato le menzogne del sistema».
(foto di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)