Indice Rt in Veneto a 1,63, Zaia propone «Tso e ricovero coatto per chi sa di essere positivo e va a feste e funerali»

L’indice Rt in Veneto è salito a 1,63 nell’ultima settimana (il che significa che ogni positivo può contagiare un numero medio di persone pari a 1,63). Questo significa che la regione è passata da rischio basso a rischio elevato e il governatore del Veneto Zaia ha espresso tutto il suo disappunto facendo il punto della situazione. Si dice preoccupato, Zaia, nonostante i numeri dell’epidemia rimangano contenuti in Veneto. Nell’ultima settimana sono 31 i nuovi casi, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente, e nelle ultime 24 ore è stato rilevato solo un nuovo caso. Nonostante questo, comunque, Zaia ha parlato di una nuova ordinanza più severa per chi viene beccato a infrangere la quarantena che partirà da lunedì.

LEGGI ANCHE >>> Il video di Klaus Davi sul turismo in Calabria e «l’epidemia nel Nord Italia» che fa infuriare il Veneto

Zaia su chi infrange la quarantena: «Pochi mille euro, va previsto il carcere»

Per Zaia la somma pecuniaria di mille euro non è abbastanza per punire e per impedire a chi ha il coronavirus di andare in giro. Parla di carcere e di Trattamento sanitario obbligatorio per coloro che rifiutano di stare in isolamento e di curarsi. «Lunedì presentiamo una nuova ordinanza per inasprire le regole, ma abbiamo le armi spuntate. Se fosse per me prevederei la carcerazione», ha detto Zaia, sottolineando che non può esistere il fatto che «un positivo vada in giro. Penso che a livello nazionale sia necessario prendere in mano questo dossier. È fondamentale che ci sia un ricovero coatto, deve esserci un T.s.o., non possiamo stare lì a discutere con chi non si vuole farsi curare». Continuare a prevedere solo una multa pecuniaria per chi va «ad infettare delle persone e mettere a rischio la loro vita» rischia di portarci tutti «allo schianto».

La condanna per gli assembramenti senza mascherina

«Se restiamo senza mascherina a fare gli assembramenti – ha tuonato Zaia in conferenza stampa – e pensiamo che i complottisti abbiano ragione, stiamo preparando la culla per il neonato»: anche sul fronte assembramenti e utilizzo mascherina Zaia ha le idee chiarissime. «Quando tornerà il virus sarà forte e qui non ce ne sarà più per nessuno», sottolinea, e «e continuiamo di questo passo non domandatevi neanche più se il virus torna in ottobre, perché è già qui. Ora il caldo probabilmente ci dà una mano ma con le prime brezze autunnali…». Al rischio elevato si è giunti perché «siamo in presenza di gente che sa di essere positiva, che rifiuta ricoveri e tamponi, che fa feste e va a funerali, che omette di dire in quanti erano in auto, di contatti stretti che si lamentano perché non vogliono l’isolamento».

Share this article