L’indice Rt in Italia è ormai superiore a 1 con un’età mediana dei contagiati sempre più bassa

I dati del monitoraggio settimanale del ministero della Salute

06/08/2020 di Gianmichele Laino

C’è un valore che non andrebbe mai superato per evitare di incorrere in nuovi e più concreti rischi di contagio da coronavirus. È l’indice Rt (un tempo definito anche R0) che mostra quante possibilità ci siano di essere contagiati. Nell’ultima settimana, quella dal 27 luglio al 2 agosto, in tutte le regioni d’Italia – o meglio, su tutto il territorio nazionale – l’indice di contagio ha superato il livello di guardia corrispondente a 1.

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Indice Rt superiore a 1 nell’ultima settimana, un campanello d’allarme

Un segnale che, visti i dati di questa settimana, non può che essere confermato anche dal 3 agosto al 9 agosto: negli ultimi due giorni – con il 6 agosto che ha segnato per la prima volta dopo tanto tempo un numero di nuovi contagi superiore a 400 – i monitoraggi del ministero della Salute hanno rivelato dati di contagio ben superiori rispetto a quelli delle ultime settimane.

L’epidemia non è finita: circola nei nuovi focolai che si stanno individuando in diverse regioni italiane, come la Lombardia (noto è il caso del focolaio nel Mantovano), circola negli asintomatici che rappresentano ancora, secondo l’ultimo dato, il 27% della popolazione dei contagiati. Si tratta di persone che sono difficili da individuare e che, quindi, possono diffondere più facilmente il contagio rispetto alle persone che, con i sintomi, restano nelle proprie abitazioni o nelle strutture ospedaliere.

Indice R1, l’età mediana è di 40 anni

Al momento, la situazione in Italia sembra migliore rispetto a quella di altri Paesi europei, ma i dati degli ultimi giorni mettono in apprensione gli esperti. «A livello nazionale – dice il ministero della Salute – si osserva complessivamente un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente». L’unico dato positivo è che l’aumento dei contagiati riguarda situazioni di asintomaticità.

Tuttavia, c’è un altro campanello d’allarme: quello dell’età dei nuovi contagiati. L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è intorno ai 40 anni, persone più socialmente attive, in grado di essere vettori del virus più delle persone anziane.

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