L’India supera gli USA per numero di reports inviati a Twitter

Dal rapporto sulla trasparenza di Twitter è emerso che l'India è il Paese che ha inviato il secondo maggior numero di richieste di rimozione dei contenuti, dopo il Giappone e prima degli USA

15/07/2021 di Giorgia Giangrande

L’India ha letteralmente bombardato Twitter con richieste di rimozione dei contenuti nel periodo che precede il 2021, anno in cui i rapporti tra il social network e il governo indiano si sono ulteriormente complicati.

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Le segnalazioni a Twitter dall’India

Come chiarisce Edition.cnn, sono le autorità indiane a presentare richieste di informazioni relativamente agli account di utenti indiani. E il numero di richieste negli ultimi sei mesi del 2020 è superiore a qualsiasi altro Governo, poiché in questi mesi è aumentato del 152% arrivando ad un numero vicino a 7000. Nel suo rapporto per la trasparenza, Twitter ha dichiarato come le segnalazioni provenienti dall’India siano pari al 25% del totale ricevuto dal 1° luglio al 31 dicembre 2020. Questi numeri hanno portato il Paese al secondo posto – dopo il Giappone – per numero di richieste, superando il posto occupato gli Stati Uniti.

Di tale numero, però, Twitter non ha rispettato oltre il 99%, poiché i reports includevano anche richieste legali di routine e richieste di emergenza da parte di agenzie governative e autorità di polizia, inviando con il duplice obiettivo di tartassare la piattaforma e limitare la libertà dei propri cittadini.

Twitter rigetta gran parte delle richieste

Twitter ha detto di aver rispettato lo 0,6% del totale di richieste ricevute. La piattaforma ha ritenuto opportuno respingere quelle richieste di informazioni incomplete o improprie, dando priorità a quelle richieste di emergenza – che comportano pericolo di morte o lesioni gravi – in cui la società può rivelare i dettagli dell’account, ma solo se viene fornita una prova sufficiente che tali informazioni possano evitare tali pericoli. Per dare un’idea, Twitter comunica che – da tutto il mondo – 199 account di giornalisti verificati e punti di informazione sono stati sottoposti a un totale di 361 richieste di rimozione di contenuti. Ha poi aggiunto che 128 di queste richieste provenivano solo dall’India. Twitter ha rispettato alcune delle richieste, ma ha rifiutato di agire contro gli account di giornalisti, attivisti o politici.

Il rapporto di Twitter fa riferimento al periodo immediatamente precedente al 2021, anno nel quale i rapporti tra la società e il governo indiano sono peggiorati ancor di più, in un clima di tensione che dura da mesi e che è sfociato nel rifiuto di Twitter di rispettare le imposizioni che l’India ha rivolto ai social media.

Una così elevata attenzione (e pressione) nei confronti di tutti i social media è indice di come questi siano considerati pericolosi da parte del governo indiano, che vorrebbe poter tarare la libertà d’espressione dei suoi cittadini, ma che dinanzi alla portata di informazioni che circolano nel web non può che rallentare i propri istinti controllori. Oppure dare inizio ad una lotta di potere, dinamica che sembrerebbe già in atto.

 

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