Cosa si sono detti Musk e Netanyahu sull’intelligenza artificiale

Il Primo Ministro israeliano è andato in California e ha incontrato il fondatore di Tesla

21/09/2023 di Redazione Giornalettismo

Si è parlato di antisemitismo attraverso le piattaforme social e di sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale. Questo il cuore dell’incontro, andato in scena a San Francisco, tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il fondatore di Tesla (e proprietario di X) Elon Musk. Una visita ufficiale corredata da un dialogo, lontano dalle telecamere, sul come le nuove tecnologie siano necessarie all’evoluzione di molte dinamiche universali, ma anche sul come debba esserci un impianto normativo generale affinché si mitighino gli elevati rischi dell’AI.

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L’incontro Netanyahu-Musk è andato in scena il 18 settembre e sembra non essere casuale. Nel corso delle scorse settimane, il proprietario di X è stato accusato dal Center for Countering Digital Hate di non aver alcuna intenzione di limitare il linguaggio dell’odio e le discriminazioni (anche l’antisemitismo) sulla sua piattaforma. Il tempismo, dunque, sembra essere perfetto.

Ma il punto focale dell’incontro è stato lo sviluppo dei nuovi modelli di intelligenza artificiale. Mentre l’Europa attende l’entrata in vigore (dopo il via libera del Parlamento UE) dell’AI Act e mentre gli Stati Uniti sono fermi a un impegno formale delle aziende (e la Cina che ha messo paletti molto stringenti allo sviluppo, sotto il controllo statale), il resto del mondo sembra essere in ritardo nell’apportare dei correttivi in grado di mitigare i rischi presenti e futuri.

Incontro Netanyahu-Musk, cosa si sono detti sull’AI

Come riporta l’Associated Press, i due si sono trovati sostanzialmente d’accordo sull’esigenza di valutare il rapporto tra benefici e rischi dello sviluppo degli strumenti e dei linguaggi AI. E tutto deve essere controllato, seguendo una sorta di codice etico che tutte le aziende del mondo tech si impegnano a rispettare. Dunque, un modo per non demonizzare questa evoluzione, intervenendo con dei puntelli per evitare che l’assenza di obblighi e paletti renda questo ecosistema pericoloso per la sopravvivenza umana. Il primo ministro israeliano e l’imprenditore di origini sudafricane, dunque, viaggiano sugli stessi binari. Di fatto, si tratta dello stesso pensiero già espresso più volte – l’ultima in occasione dell’incontro al Congresso USA di qualche giorno fa – dal Ceo di Tesla che da tempo, almeno stando alle sue dichiarazioni, chiede una legge sull’intelligenza artificiale.

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