L’incidente su Clubhouse che ha portato le conversazioni riservate fuori dalla piattaforma

Quella riservatezza tanto decantata delle conversazioni nelle stanze è stata violata

23/02/2021 di Ilaria Roncone

Clubhouse ha raggiunto il successo perché social riservato. Riservato perché ciò che succede dentro Clubhouse rimane dentro Clubhouse – per la precisione la conversazione rimane nella stanza in cui si è tenuta, inaccessibile a chi non è stato invitato -. Il social degli audio si organizza infatti in stanze in cui parlare e a cui partecipare solamente su invito. Secondo le regole, inoltre, quello che viene detto non può essere riprodotto su altre piattaforme. Addio agli audio inoltrati alla WhatsApp, tanto per dirne una, se non fosse che l’app ha dovuto far chiudere un sito che stava ritrasmettendo una serie di suoi contenuti violando quella privacy che il servizio dovrebbe garantire agli utenti che si iscrivono.

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Incidente Clubhouse, utente porta i contenuto fuori dall’app

L'”incidente” che ha portato alcuni contenuti fuori dalle stanze dell’applicazione – contenuti che dovrebbero essere trasmessi solo in diretta e nemmeno conservati – è stato confermato da Clubhouse stesso. Quello che ha affermato l’Internet Observatory della Stanford University su qualcuno in grado di violare la sicurezza del sito e di ritrasmettere l’audio tramite un altro sito web era vero; l’app ha fatto sapere non solo di aver bannato in via definitiva l’utente in questione ma anche di aver installato una serie di nuove protezioni per evitare che le conversazioni possano essere veicolate fuori dal sito un’altra volta.

Dubbi sulla protezione privacy utenti Clubhouse

Quella massima privacy tanto decantata da Clubhouse, quindi, è stata violata e ora sorgono legittimante una serie di dubbi in merito alla capacità di Clubhouse di garantire riservatezza agli iscritti. L’utente che ha violato il regolamento ci è riuscito impostando un relè che ha trasmesso l’audio da una serie di stanze a un sito, OpenClubhouse. Così facendo anche le persone senza un invito o senza un iPhone – considerato che all’app si ha accesso solo con questi presupposti – hanno potuto ascoltare alcune conversazioni della piattaforma diventata famosa per quell’esclusività che così non viene garantita.

Le altre problematiche relative alla piattaforma

Non solo la questione della privacy preoccupa gli utenti, a dirla tutta. Considerato che la tecnologia sulla quale si basa Clubhouse è frutto di una startup cinese di nome Agora sono in tanti a domandarsi se la Cina possa monitorare o censurare il servizio, considerato che sul proprio territorio lo ha già fatto per via delle room nelle quali si parlava del regime cinese, delle violenze anti-democratiche ad Hong Kong e Taiwan e della repressione degli Uiguri. Oltre a questo ci sono anche le critiche sulla privacy derivanti dal fatto che per invitare gli amici sulla piattaforma ogni utente debba caricare la propria rubrica sul servizio per trovare – almeno in apparenza – gli amici che hanno già un account. Questo significa che vengono caricati i dati anche di coloro che non vorranno (o non potranno) accedere al servizio qualora gli amici avessero salvati in rubrica i dettagli.

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