Il M5S presenta un ddl per non consentire alla Chiesa di eludere il pagamento dell’Imu

24/10/2019 di Enzo Boldi

Si torna a parlare della famosa tassa Imu (imposta municipale propria, o unica) da applicare anche a tutti quegli edifici, stabili, strutture e locali intestati alla Chiesa. E, se dovesse passare la proposta portata avanti dai senatori del Movimento 5 Stelle – che prima dovrà trasformarsi da ddl in emendamento per poi essere inserito e (in caso) approvato all’interno della Legge di Bilancio 2020 -, il capilo Imu Chiesa potrebbe portare (secondo le stime) a una cospicua quantità di risorse in più per coprire il disavanzo e diminuire l’incidenza del rapporto deficit/pil.

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Il ddl è stato presentato da 76 senatori del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama e ora dovrà seguire l’iter che potrebbe portarlo a diventare un emendamento alla Legge di Bilancio da approvare entro il prossimo 31 dicembre (come da tradizione). Il primo firmatario di questa proposta è il pentastellato Elio Lannutti e tra gli altri ad aver messo il proprio nome a questo disegno di legge c’è anche l’ex Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Danilo Toninelli.

Imu Chiesa, arriva la proposta M5S da 5 miliardi

«Tali somme (si parla di una stima attorno ai 5 miliardi di euro, ndr) sarebbero sufficienti ad evitare gli aumenti della cedolare secca, della tassa sulle transazioni immobiliari, dei bolli sugli atti giudiziari, del biodiesel e della plastic tax», ha spiegato all’Ansa il primo firmatario di questo disegno di legge su Imu Chiesa, Elio Lannutti. Si tratta, secondo quanto indicato nella proposta, di un recupero non sugli immobili a uso abitativo, ma solamente commerciale.

I 5 miliardi di recupero

La legge fatta dal governo Monti nel 2012, secondo il senatore del Movimento 5 Stelle, consentirebbe una facile elusione e molte scappatoie, nonostante si parli di tassa da pagare per locali a uso commerciale. La proposta scritta e redatta da Lannutti (e firmata dagli altri senatori pentastellati) metterebbe paletti molto più difficili da aggirare. Si parla di 5 miliardi di euro, ma non è spiegato come e con che cadenza potrebbero rientrare questi soldi nelle casse dello stato. Secondo le stime dell’Anci (citate anche nel ddl) quella cifra è la somma di sei anni di Imu non pagato. Ottocento milioni all’anno e non 5 miliardi cash e immediati.

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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