L’eurodeputata Herzberger-Fofana denuncia la violenza della polizia belga: «Atto discriminatorio a tendenza razzista»
18/06/2020 di Ilaria Roncone
«Atto discriminatorio a tendenza razzista». Così Herzberger-Fofana, eurodeputata, ha definito quanto accaduto ieri uscendo dalla Gare du Nord. L’eurodeputata tedesca, eletta con i Verdi, ha raccontato quello che le è successo nella giornata di ieri con forza e decisione, denunciando un abuso subito e il fatto di non essere stata creduta quando – presentando anche i documenti – si qualificata come membro del Parlamento Europeo. L’atto raccontato si qualifica – stando a quanto denunciato – come episodio di razzismo.
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Il racconto dell’eurodeputata tedesca Herzberger-Fofana
«Sono stata vittima di violenze da parte della polizia belga», comincia Herzberger-Fofana. «Si è trattato di un atto discriminatorio a tendenza razzista». La politica ha già denunciato quanto accaduto alla polizia e lo ha voluto raccontare anche all’Europarlamento, con il presidente Sassoli che le ha domandato di vedersi in privato per avere maggiori dettagli sull’accaduto. L’eurodeputata tedesca ha riferito con precisione quanto accaduto. «Uscendo dalla stazione nord di Bruxelles ho visto nove poliziotti molestare due giovani neri. Ho fatto una foto con il mio telefono, cosa che è legale. I poliziotti mi hanno strappato il telefono dalle mani, quattro dei nove poliziotti mi hanno spinto brutalmente contro il muro, mi hanno violentemente preso la borsa, mi hanno costretta al muro, con le gambe allargate, e volevano perquisirmi. Mi hanno trattato in modo umiliante».
Il razzismo sottile: «Ho detto che ero deputata al Parlamento europeo, non mi hanno creduto»
Il racconto prosegue sottolineando come, nonostante si sia qualificata fornendo documenti e generalità, passaporto e carta d’identità tedesca, i poliziotti abbiano continuato a non crederle. «Ho denunciato il caso perché non possiamo far passare questa violenza», ha concluso l’intervento. Tra gli applausi e il sostegno dei suoi colleghi, la politica si è seduta e si è anche lasciata andare a qualche liberatoria lacrima per la violenza subita. Del caso si interesserà anche il presidente del Parlamento Europeo Sassoli, che ha espresso vicinanza e solidarietà nei riguardi della collega.