Il punto non è vietare il porno ma prendere consapevolezza di ciò che è

Insieme a Daniel Giunti, sessuologo di Sessuologia su Instagram, abbiamo analizzato il senso - a livello psicologico e nella crescita di una persona - del vietare il porno al di sotto dei 18 anni

10/02/2023 di Ilaria Roncone

Quali sono i rischi legati alla fruizione del porno per i minori? E c’è, oggettivamente, un’età a partire dalla quale è giusto iniziare a vedere i porno? Agganciandoci all’intenzione di vietare l’accesso al porno online ai minori in Francia – diventata già atto in Louisiana e ipoteticamente praticabile anche in Italia – abbiamo chiesto l’intervento di Daniel Giunti, sessuologo owner della celebre pagina Sessuologia su Instagram dove gli utenti si confrontano e ricevono nozioni sul sesso senza tabù.

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«L’età giusta a cui approcciarsi al porno dipende dalla soggettività della persona»

Già in questa frase troviamo parte della risposta sensata rispetto a quel divieto ferreo a 18 anni. «I rischi legati alla pornografia per i minori – spiega il sessuologo – nascono dall’idea che un soggetto in via di sviluppo ed emotivamente immaturo potrebbe costruirsi aspettative personali irrealistiche e modelli di comportamento sessuale distorti. Trovando nel porno il proprio riferimento, il minore corre il rischio di generare frustrazione personale ed equivoci con l’altro senza rendersene pienamente conto».

Quali sono i messaggi sbagliati con i quali rischia di venire a stretto contatto? Quelli «veicolati dalla maggioranza della produzione pornografica: sessismo, poca inclusività, l’idea che il sesso sia solo l’atto in sé, pochissima attenzione dedicata ai cosiddetti preliminari (fondamentali per il piacere e il funzionamento sessuale), posizioni poco credibili, vocalità esagerata come riprova del piacere, poca attenzione al consenso, dubbi e confusione tra orgasmi e altri fenomeni quali lo squirting e soprattutto una totale mancanza di precauzioni».

Tutto considerato, quindi, ha senso dire che «una giusta età per vedere un porno non c’è a livello general, dipende dalla specifica soggettività della persona. La conoscenza teorica e pratica dell’argomento sessualità, del corpo sessuato e del fare l’amore con qualcuno sono tappe del sapere che ognuno raggiunge in tempi diversi», conclude Giunti.

I rischi di vietare il porno come in Francia

«Ritengo che vietare e censurare potrebbe non ottenere l’effetto sperato da alcuni, ovvero di interdire l’accesso al materiale pornografico – afferma il sessuologo, confermando una teoria che abbiamo approfondito in un articolo dedicato ai problemi tecnici del divieto del porno under 18 -. Inoltre potrebbe veicolare il messaggio che dai 18 anni in giù non sia lecito provare desiderio, eccitarsi, scoprirsi e sperimentare e anche il conoscersi anche attraverso la masturbazione».

La soluzione è una e una soltanto – come hanno confermato anche creator di OnlyFans e l’amministratore di un’agenzia che li aiuta a gestire i loro profili in un altro articolo di approfondimento di oggi -: l’educazione. «Sulla scia di quanto detto più che vietare il porno – o, se si vieta, in abbinamenti – sarebbe fondamentale istruire ed educare alla sessualità e all’affettività. Trovare un modo per analizzare e de-idealizzare il mondo del porno».

No al divieto, si a educazione e consapevolezza

«Non tanto cercare di renderlo sgradevole ma riuscire a mostrare la finzione dietro ai filmati. Come Hollywood mostra imprese eroiche che non sono reali anche, il porno mostra scene eroiche che non corrispondo alla realtà. Istruire ad un uso consapevole non è compito facile ma una prima medicina è senza dubbio la conoscenza di base di come siamo fatti e come funzioniamo, quindi anche a livello anatomico, oltre che psicologico ed emotivo», spiega il sessuologo.

Ci sono tutta una serie di cose del porno che non conosciamo e che dovremmo, invece, comprendere appieno per poterne fruire nel modo giusto: «C’è poi anche essere consapevoli del perché vengono selezionati determinati attori e attrici con misure, forme, specialità aiuta a capire che cosa c’è dietro. Risulta fondamentale comprendere che la pornografia nasce per intrattenere, per materializzare delle fantasie, davvero come i film hollywoodiani, e non per avere una funzione educativa».

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