La ‘rivincita’ di Greta Thunberg contro Donald Trump

Undici lunghi mesi, poi le parole usate dal Presidente uscente nei suoi confronti trasformate in uno specchio riflesso

06/11/2020 di Enzo Boldi

Si potrebbero utilizzare moltissimi modi di dire o vecchi adagi: da «la vendetta è un piatto che va servito freddo» al più classico «specchio riflesso», fino ad arrivare al «chi la fa l’aspetti». Parole che riassumono quanto accaduto su Twitter, con la giovanissima attivista per l’ambiente che ha reso «pan per focaccia» al Presidente uscente degli Stati Uniti. Undici mesi dopo, utilizzando le stesse parole rivolte a lei nel dicembre dello scorso anno, il ‘troll’ Greta Thunberg contro Trump dopo le proteste del candidato repubblicano.

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Era il 12 dicembre del 2019 quando Donald Trump aveva twittato contro la giovane attivista svedese per l’ambiente scrivendo questo:

«Davvero ridicolo – scriveva Trump commentando la copertina del Time che aveva nominato la giovane Thunberg ‘Persona dell’anno’ con tanto di copertina -. Greta dovrebbe lavorare sul suo problema di gestione della rabbia e poi andare a vedere un vecchio film insieme a un amico». Il tutto era risultato offensivo sia per l’attacco gratuito, sia perché si ironizzava sulla sindrome di Asperger della giovane.

Greta Thunberg contro Trump, lo specchio riflesso 11 mesi dopo

E oggi, a 11 mesi di distanza, gli scatti d’ira incontrollata li ha Donald Trump che continua a urlare e sbandierare presunti brogli elettorali nel voto, senza mai fornire prove. Uno degli ultimi tweet del Presidente uscente invitava – in caps lock (maiuscoletto, che nel linguaggio social equivale a un grido – a bloccare il conteggio dei voti. Ed ecco la replica della giovane attivista.

Stesse parole, ma cambia il soggetto. Una vendetta servita fredda, gelida. «Chill Donald, Chill» e lo specchio riflesso è compiuto.

(foto di copertina: da profili social di Donald Trump e Greta Thunberg)

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