Google sospende gli annunci che sfruttano o respingono il conflitto russo-ucraino

La piattaforma, intervenuta più volte per contrastare l'invasione di Putin, decide di mettere in pausa gli annunci con contenuti violenti o che negano la guerra

24/03/2022 di Martina Maria Mancassola

Google blocca gli annunci violenti. La piattaforma interviene ancora una volta per limitare la disinformazione della propaganda filo-russa e per tentare di togliere qualsiasi mezzo di comunicazione e servizio al governo russo. La piattaforma ha già bloccato la possibilità di monetizzare in Russia tramite annunci, ha bloccato i servizi di Google Play e, contestualmente, ha aiutato gli ucraini sia istituendo su Google Maps un meccanismo per registrare le offerte di aiuto ai profughi ucraini, da parte dei cittadini polacchi, sia inviando sui dispositivi cellulari ucraini avvisi circa la probabile presenza di raid aerei. Questa volta, il colosso informatico impedisce agli annunci pubblicitari di comparire accanto a contenuti violenti o che incitano all’odio o che negano eventi tragici come la guerra in Ucraina.

Leggi anche > La Russia blocca Google News

Google blocca annunci violenti che sfruttano o negano il conflitto in Ucraina

Mentre poche ore fa il regolatore russo Roskomnadzor bloccava il servizio di informazione online di Google perché, a suo dire, diffonderebbe notizie inattendibili, ora il portavoce di Google, Michael Aciman, annuncia la volontà della piattaforma di limitare gli annunci che negano o sfruttano la guerra in Ucraina: «possiamo confermare che stiamo adottando ulteriori misure per chiarire e, in alcuni casi, espandere le nostre linee guida sulla monetizzazione in relazione alla guerra in Ucraina». In un’e-mail a Reuters, Google ha dichiarato che gli annunci non verranno pubblicati insieme, per esempio, ad affermazioni «che implicano che le vittime siano responsabili della propria tragedia o casi simili di incolpare le vittime, come affermazioni secondo cui l’Ucraina sta commettendo un genocidio o attacca deliberatamente i propri cittadini».

Nel portale di Google, nella «Guida di Norme pubblicitarie», infatti, nella sezione «contenuti inappropriati» si legge che: «a causa della guerra in corso in Ucraina, metteremo temporaneamente in pausa la pubblicazione degli annunci Google destinati agli utenti che si trovano in Russia» e che «nell’ambito della recente sospensione degli annunci in Russia, metteremo in pausa anche la pubblicazione degli annunci di inserzionisti con sede in Russia sulle proprietà e sulle reti Google a livello mondiale». Google, dunque, applica anche al contesto bellico le sue linee guida bannando i «contenuti che promuovono gruppi che incitano all’odio e alla vendita di materiali utilizzati da tali gruppi; contenuti che promuovono l’idea che un gruppo o un individuo sia disumano, inferiore o meritevole di odio».

Google blocca tanto gli annunci che negano la drammaticità dell’invasione in Ucraina o la giustificano, quanto quelli che traggono biechi vantaggi da eventi tragici, come quelli attuali. Alti funzionari russi accusano i media occidentali di definire «guerra» l’invasione in Ucraina, che invece sarebbe un’«operazione speciale» per togliere le armi al paese e sconfiggere i nazisti ucraini. Come riporta Interfax, agenzia di stampa, e anche il nostro portale, nella giornata di ieri il Roskomnadzor ha deciso di bloccare il servizio di notizie online di Google, Google News, accusandolo di divulgare materiale falso sull’operazione militare in Ucraina. Ricordiamo che, all’inizio del mese corrente, Google Play sospendeva i suoi servizi in Russia e la piattaforma le vendite degli annunci online in Russia.

Share this article
TAGS