I giornali italiani che usano Google per tradurre il nome della presunta malattia di Putin

Moltissimi quotidiani hanno parlato di questa presunta patologia: la "rabbia di Roid". Addirittura utilizzando la "R" maiuscola. Ma si tratta di una errata traduzione dalla lingua inglese

16/03/2022 di Enzo Boldi

Affidarsi ai prodigi tecnologici figli dell’evoluzione digitale non è sempre una buona idea. Piattaforme come Google translate sono molto utili per supportare un lavoro di traduzione e per aiutare a comprendere un testo scritto in una lingua straniera. Ma la trasposizione offerta non può essere presa come una “Bibbia”. Molti giornalisti, negli ultimi tempi, hanno però deciso di affidarsi – senza verificare – al supporto digitale per tradurre la notizia (arrivata dal Regno Unito) della presunta malattia di Vladimir Putin. E così la “roid rage” si è trasformata, su molte testate, in “Rabbia di Roid“.

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Già la traduzione è sbagliata di per sé: prima di tutto “roid” estrapolato da quel contesto non ha alcun significato (trattandosi di un diminutivo); poi Roid in maiuscolo fa pensare a una patologia (come accade per molte altre) che porta il nome dello scienziato che l’ha scoperta. Ed ecco che sulla rete troviamo titoli come questi (ma molti errori sono stati commessi anche da altre testate nel corpo degli articoli su questo tema).

Vladimir Putin, dunque, potrebbe aver aggredito l’Ucraina anche per colpa di questa presunta patologia. Ovviamente si tratta di un qualcosa privo di correlazione e di conferme che, tra le tante cose, rischia di derubricare quel che il Cremlino ha ordinato ai suoi militari inviati in Ucraina. Ma questo è un altro aspetto di questa vicenda e, quindi, concentriamoci sull’errore di traduzione.

Rabbia di Roid, il nome della malattia “di Putin” che non esiste

Da dove nasce l’errore? Utilizzando il browser di Google (Chrome) oppure basandosi su una rapida traduzione (che non è mai contestualizzata, ma è figlia della singola trasposizione di ogni termine inserito nel motore di ricerca), ecco che si giunge alla genesi di un fraintendimento in cui la stampa non dovrebbe mai cadere.

Il termine “roid rage”, come è stato mirabilmente spiegato da Licia Corbolante sul blog Terminologia ect., è stato copiato e incollato (oppure è stata utilizzato l’opzione “traduci in italiano” sul browser) su Google traduttore dopo che questa notizia (oltretutto ricordiamo che si tratta di un vociare, visto che non è mai stata confermata) è apparsa nei giorni scorsi su moltissimi siti d’Oltremanica e d’Oltreoceano. Ma quella “roid rage” non è una rabbia che fa riferimento a un presunto signor Roid. Si tratta, infatti, di una “locuzione informale” – come scritto da Licia Corbolante – che da anni viene utilizzata per tentare di circoscrivere tutti quei fenomeni di rabbia ed eccessi di ira provocati dall’utilizzo di steroidi anabolizzanti.

Insomma, non si tratta né di una malattia reale (oltretutto, ribadiamo, quei quotidiani fanno riferimento a rumors e non a notizie conclamate) né di una narrazione utile a fornire indicazioni correlabili alla guerra in Ucraina. Anche perché quel “roid” utilizzato nella locuzione anglosassone è un diminutivo di “steroid” (come spiegato anche dal Garzanti Linguistica) e, proprio facendo un enorme sforzo nel considerare quella una “notizia”, si potrebbe al massimo parlare di “rabbia da steroidi”. Senza nessun “roid” con la “R” maiuscola che fa pensare a un signore che ha scoperto questa “patologia” (come invece accade, correttamente, con il morbo di Parkinson scoperto da James Parkinson o altre malattie).

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