Giuseppe Conte: «Per me il diritto di collegarsi a internet dovrebbe essere in Costituzione»

06/04/2020 di Redazione

Giuseppe Conte sostiene che l’accesso a internet dovrebbe essere ormai concepito come un diritto da inserire all’interno della Costituzione. Il presidente del Consiglio lo ritiene un elemento fondamentale per le libertà di ciascuno: questa considerazione è emersa nel corso della conferenza stampa del 6 aprile, all’indomani del consiglio dei ministri. Il presidente Conte ha risposto a una domanda relativa al fatto che uno studente su tre sia al momento privo di un device informatico e senza un accesso a internet.

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Giuseppe Conte accesso internet: «Dovrebbe essere inserito nella Costituzione»

«Per quanto mi riguarda – ha detto Conte – l’accesso a internet, in questa fase storica, dovrebbe essere garantito a tutti e per farlo sarebbe opportuna una modifica costituzionale. Perché oggi l’articolo 3 fotografa il concetto della libertà sostanziale, ovvero che la Repubblica rimuova tutti quegli ostacoli che impediscano il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».

In realtà, su questo aspetto, il presidente del Consiglio commette un piccolo lapsus parlando dell’«articolo 3 della seconda costituzione» (evidentemente in luogo di articolo 3, secondo comma), ma il concetto risulta essere molto chiaro. Anche in questo momento di particolare difficoltà, l’orizzonte di una possibile modifica costituzionale, nello spirito dell’articolo 3 della Costituzione, torna a fare capolino nella vita politica italiana.

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