Di Maio dice che per trovare la verità su Giulio Regeni non si deve ritirare l’ambasciatore in Egitto
03/07/2020 di Enzo Boldi
Non serve a nulla far rientrare l’ambasciatore italiano in Egitto. Lo ha detto Luigi Di Maio nel corso di una conferenza stampa, commentando la richiesta fatta dai genitori di Giulio Regeni dopo l’ultimo incontro – telematico – con le autorità egiziane dello scorso 1° luglio. Secondo il Ministro degli Esteri, infatti, per arrivare alla verità è necessaria una presenza diplomatica a Il Cairo, anche se comprende la frustrazione dei familiari del giovane ucciso tra gennaio e febbraio del 2016.
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«Comprendo la rabbia, il dolore e la frustrazione della famiglia di Giulio Regeni e non posso neanche immaginare come si possa sentire dopo tutto ciò che hanno passato – ha detto Luigi Di Maio in conferenza stampa al Ministero degli Affari Esteri dopo l’incontro con il suo omologo austriaco Alexander Schallenberg -. Come uomo dello Stato, però, sono certo che stiamo facendo il massimo per arrivare alla verità e fare giustizia».
Giulio Regeni, Di Maio dice non al ritiro dell’ambasciatore in Egitto
Il ministro degli Esteri, dunque, dice no alla richiesta avanzata – ancora una volta – nei giorni scorsi dalla famiglia di Giulio Regeni, quando mamma Paola e papà Claudio avevano chiesto al governo italiano di rimuovere l’ambasciatore italiano in Egitto, visto che le autorità del posto continuano a sembrare molto restie nella ricerca della verità sulla morte di loro figlio.
La richiesta della famiglia
«Per arrivare alla verità sulla morte è importante che l’Italia tenga il suo ambasciatore al Cairo», ha detto Luigi Di Maio. Insomma, il nostro rappresentante rimarrà in Egitto in tutte le sue funzioni perché, secondo il Ministro degli Esteri, il suo ruolo è fondamentale per tenere accesi i riflettori sul caso della morte dello studente triestino, la cui uccisione continua ad avere contorni molto opachi.
(foto di copertina: da conferenza stampa di Luigi Di Maio)