I Giovani Democratici Roma bloccati da Salvini su Twitter

Salvini ha bloccato il profilo Twitter dei Giovani Democratici di Roma e quindi la loro possibilità di partecipare al dibattito politico interagendo con lui

02/05/2021 di Ilaria Roncone

La Rai censura Fedez e la Lega censura i Giovani Democratici Roma. E tutto si svolge sui social, in un botta e risposta delle parti che forniscono prove di quello che stanno dicendo. Matteo Salvini è come un martello penumatico sui suoi social: clandestini, ddl Zan, Pio e Amedeo che devono poter dire neg*o e froc*o in prima serata su Mediaset mentre Fedez non può parlare di diritti al concerto del Primo Maggio. Ieri non è mancata nemmeno la pratica del “blocco libero” e stavolta è toccato a un avversario politico: Salvini blocca GD Roma su Twitter.

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Salvini blocca GD Roma su Twitter

A Salvini il confronto diretto non piace, soprattutto sui social. I social sono il suo regno, quello in cui non deve essere contrastato – un po’ come quando fa le liste in televisione – e chi risponde alle sue provocazioni facendo notare l’altra faccia della medaglia viene bloccato. Stavolta è toccato ai Giovani Democratici Roma – la sezione capitolina dell’organizzazione giovanile del Partito Democratico -, che si sono visti bloccati e impossibilitati ad interagire con Salvini su Twitter. «Cara Lega Salvini che censuri gli avversari politici – scrivono i GD, non potendo menzionare Salvini – Rappresenti la peggiore destra, autoritaria, presuntuosa e spicciola
Potrai pure bloccarci su un social network. Ma non potrai bloccare il pluralismo, la democrazia e la libertà».

La sorte che tocca a chi parla dei 49 milioni

Questa è la sorte che tocca a chi parla dei 49 milioni, quelli famosi che la Lega ha speso e che dovrebbe restituire agli italiani. Lo fa notare anche l’eurodeputato Brando Benifei, retwittato dai GD Roma, che sottolinea come «Salvini non sa sostenere un dibattito, on è una novità». La stessa cosa che è accaduta a lui, con la differenza che si tratta di Facebook, per il solo aver fatto riferimento alla ormai celebre cifra legata indissolubilmente alla Lega.

Salvini e il suo partito dimostrano, ancora una volta, di non saper sostenere un dibattito pubblico con gli avversari politici e di considerare i social non come luogo di confronto ma come piazza virtuale per esercitare un’egemonia (se con l’aiuto della Bestia anche meglio).

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