La bufala della festa della mamma che non ci sarà più se verrà approvato il ddl Zan

Don Mirco Bianchi lo ha scritto su Twitter

30/04/2021 di Gianmichele Laino

Tra i più accaniti oppositori del ddl Zan – che è stato calendarizzato in Senato e la cui discussione andrà avanti sotto la guida del presidente della commissione giustizia, il leghista Andrea Ostellari – c’è un sacerdote di Gatteo a Mare, don Mirco Bianchi. Quest’ultimo, da giorni, su Twitter sta avanzando una serie di argomentazioni che, secondo lui, dovrebbero impedire alla politica italiana di approvare la legge contro l’omotransfobia. Tra le varie argomentazioni proposte, che non hanno un aggancio con quello che è il testo del ddl, c’è anche la notizia per cui, se dovesse passare il ddl Zan in Senato, allora quella di quest’anno sarà l’ultima festa della mamma che si potrà festeggiare. Visto l’ampio seguito che il sacerdote ha su Twitter la presunta opposizione tra ddl Zan e festa della mamma è diventato argomento di discussione sui social network.

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Ddl Zan e festa della mamma: dove sta la connessione?

Non si capisce dove stia la connessione tra il testo del ddl Zan e la festa della mamma: il ddl che si discuterà in Senato parla di

Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.

Nel testo si definiscono i concetti di sesso, di genere, di orientamento sessuale e di identità di genere. Inoltre, si punta a modificare l’ordinamento attuale dello stato in materia di discriminazione, aggiungendo anche quelle fondate «sul sesso, sul genere, sull’orienta- mento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità».

Nel testo, poi, si istituisce una giornata dedicata all’omotransfobia (che però non va a sostituire alcuna delle giornate dedicate ad altre categorie di persone, né tantomeno alla festa della mamma che si ricorda nella prima domenica di maggio), mentre contestualmente si afferma che

Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime ri- conducibili al pluralismo delle idee o alla li- bertà delle scelte, purché non idonee a de- terminare il concreto pericolo del compi- mento di atti discriminatori o violenti.

Perché, dunque, inquinare un dibattito già di per sé surreale con la bufala del ddl Zan che andrebbe ad abolire la festa della mamma? La cosa terribile è che ci sono tante persone che, partendo da questo presupposto, vanno a diffondere questa informazione, ne parlano con gli amici, la condividono sulla propria bacheca social. E si perde sempre di più il contatto con una legge che non fa altro che eliminare le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.

Foto ipp – Clemente Marmorino

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