Giletti: «Isolato in questa battaglia, niente solidarietà da colleghi e M5S»

Massimo Giletti torna a palare della sua situazione durante la conferenza stampa per il ritorno di Non è l'arena

24/09/2020 di Ilaria Roncone

Non è l’arena tornerà in tv con la nuova stazione il 27 settembre è già, durante la conferenza stampa, Massimo Giletti – padrone di casa – ha anticipato chi saranno gli ospiti della prima puntata e le tematiche che verranno affrontate. Il conduttore e giornalista è anche tornato sulla questione delle minacce ricevute dopo aver letto in tv la lista dei mafiosi scarcerati per via dell’emergenza Covid. Il boss Filippo Graviano ha pronunciato parole intimidatorie minacciando l’incolumità del giornalista cui, allo scopo di proteggerlo, è stata assegnata Giletti scorta verso fine luglio.

 

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«Non voglio alimentare polemica, ma questo silenzio pesa»

«In che paese stiamo vivendo?», si è chiesto Giletti durante la conferenza stampa, sottolineando anche di non volere «più alimentare polemiche, ma è incredibile che io debba scoprire le minacce di un boss in quel modo». Il riferimento è al fatto che delle minacce del boss il giornalista lo abbia scoperto – indignandosi, a giusta ragione – dai giornali a fine luglio e non dalle istituzioni dopo la puntata di Non è l’arena del 10 maggio. «Questo silenzio pesa» lo ha detto in riferimento alle mancate parole di solidarietà da parte di un unico partito politico – il Movimento 5 Stelle – ma in particolare da parte dei colleghi: «La solitudine pesa moltissimo. Anche non avere un messaggio da persone che pensavo mi fossero vicine».

Giletti scorta: «Quando rimani isolati diventi pericolosamente un obiettivo»

«Sono stato lasciato solo in questa battaglia e quando rimani isolato, diventi pericolosamente un obiettivo. Questa è l’unica amarezza che ho»: parole amareggiate, quelle di Giletti, che comunque tornerà in campo per fare il proprio lavoro. Non è l’arena riprenderà il prossimo 27 settembre con l’intervista a Mirko Scarcella, social media manager già obiettivo di un’inchiesta de Le Iene che ribadirà la sua versione della storia; si parlerà anche, ovviamente, del coronavirus con un confronto tra virologi – presente anche Zangrillo – e in più ci sarà un’intervista a Flavio Briatore. Sulla questione scarcerazione boss mafiosi nel corso della pandemia interverrà il pm Nino Di Matteo: «Abbiamo invitato il ministro Bonafede, ma ci ha fatto sapere che non era il caso di intervenire», ha comunicato il conduttore.

 

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