Il Gambero Rosso contro Milena Gabanelli, accusata di diffondere fake news sui ristoranti stellati
13/08/2018 di Gianmichele Laino
In principio fu una cena al ristorante stellato Marconi di Bologna. Milena Gabanelli, collaboratrice del Corriere della Sera, diffonde attraverso il canale social ufficiale di Dataroom – la sua rubrica di fact checking – un post che lei definisce ironico sulla sua cena. La fotografia è quella di un piatto minimal, secondo i canoni della moderna ristorazione, accompagnato da questo commento della giornalista: «NULLA DI PESANTE Questo è un antipasto. Non so cosa ho mangiato perché non sono riuscita a sentire il sapore (merluzzo mantecato c’era scritto). Ma questi chef…?! Milena Gabanelli».
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Il post ha un successo immediato, viene condiviso da diverse centinaia di persone e la stessa Milena Gabanelli ci mette il carico: «Ero ospite. Comunque il ristorante è piuttosto caro ed i tavoli tutti occupati. Significa che le persone gradiscono questa lieve forma di masochismo…». La polemica ci mette meno di una maionese a montare.
Gambero Rosso contro Milena Gabanelli per il post sul Marconi
Il Gambero Rosso non ci sta e si scaglia contro la Gabanelli in difesa della categoria degli chef stellati che lei, con questo post, avrebbe infangato. Ma l’accusa più pesante rivolta dal Gambero Rosso è quella di aver diffuso una vera e propria fake news. Un’onta incredibile per chi ha dedicato un’intera carriera a combattere le bufale e a fare un giornalismo d’inchiesta che vada a fornire al pubblico una versione completa della notizia.
Secondo il Gambero Rosso, infatti, quello che Milena Gabanelli definisce «antipasto», in realtà altro non è che «il primo di una serie di 4 stuzzichini offerti gratuitamente (a dispetto dei mille commenti che insultano “la cacatina di piccione che costerà una fortuna”) prima di iniziare la serie degli antipasti, poi i primi, poi i vari secondi, poi il pre-dessert, poi il dessert, poi gli stuzzichini dolci finali».
Gambero Rosso contro Milena Gabanelli: fake news
Insomma, una scivolata in piena regola. Per ovviare a quanto descritto dalla Gabanelli nel suo post, il Gambero Rosso invita il Corriere della Sera a occuparsi seriamente di gastronomia e di indicare il contributo che i ristoranti stellati offrono al turismo italiano in termini di qualità. E sulla porzione risicata, evodenziata dalla stessa Gabanelli, il Gambero attacca: «Non solo la quantità oggetto delle canzonature della Gabanelli era quella corretta, ma sarebbe stato proprio un errore tecnico proporre quantità maggiori in sede di snack di inizio pasto. Uno stuzzichino pre-antipasto troppo sostanzioso, troppo abbondante, capace di appesantire e di soddisfarre l’appetito prima del dovuto, quello forse, per assurdo, avrebbe meritato una annotazione negativa».
Inoltre, il costo del menu (che al Marconi oscilla tra i 70 e i 90 euro per un menu degustazione) viene ritenuto completamente adeguato per i canoni di quel tipo di ristorazione. Altro che ‘masochismo’ insomma.