L’avvocato di Francesco Bonura smentisce Salvini: «Gli arresti domiciliari? Non c’entra nulla il Cura Italia»

22/04/2020 di Enzo Boldi

Come era pronosticabile – e inevitabile – le parole pronunciate martedì sera da Matteo Salvini a Fuori dal Coro hanno provocato tantissime reazioni. Il leader della Lega ha iniziato il suo intervento in collegamento con Mario Giordano, riportando la vicenda di Francesco Bonura, condannato per associazione mafiosa ed estorsione, considerato il colonnello dbi Provenzano. Il senatore ha sostenuto che l’uomo sia uscito dal carcere, finendo agli arresti domiciliari, ‘grazie’ a una norma prevista nel decreto Cura Italia. Ma nel documento in gazzetta ufficiale, come abbiamo già spiegato, non si fa riferimento a quanto sostiene l’ex ministro dell’Interno.

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E a dare contezza della presa di posizione completamente errata da parte di Matteo Salvini che ieri sera si è fatto scudo di due articoli pubblicati su L’Espresso e Il Fatto Quotidiano, in cui le cose venivano comunque spiegate in maniera diversa da come fatto da lui a Fuori dal Coro. Ci ha pensato lo stesso avvocato di Francesco Bonura. Ma prima riascoltiamo cosa ha detto il senatore della Lega da Mario Giordano.

Francesco Bonura, l’avvocato smentisce Salvini

Come spiega Bufale.net – che riprende una dichiarazione rilasciata dall’avvocato di Francesco Bonura a IlSicilia – il riferimento al decreto Cura Italia – e la rabbia nei confronti del governo – è completamente fuorviante e irrazionale: «Ho letto e sentito sulla vicenda Bonura affermazioni improprie e strumentali che obliterano il caso concreto – ha spiegato l’avvocato Giovanni Di Benedetto -. A fronte di una condanna pari a 18 anni e 8 mesi a Bonura restano da scontare, considerati i maturandi giorni di liberazione anticipata, meno di 9 mesi di carcere. Nel contesto della lunga carcerazione il Bonura ha subito un cancro al colon, è stato operato in urgenza e sottoposto a cicli di chemioterapia; di recente i marker tumorali avevano registrato una allarmante impennata. Se a tutto ciò si aggiunge, come si deve, l’età (78 anni, ndr) ed i rischi a cui lo stesso, vieppiù a Milano, era esposto per il Coronavirus risulta palese la sussistenza di tutti i presupposti per la concessione de differimento della pena nelle forme della detenzione domiciliare in ossequio ai noti principi, di sponda anche comunitaria, sull’umanità che deve sottostare ad ogni trattamento carcerario».

Il riferimento sbagliato al decreto Cura Italia

Lo stesso avocato, a quotidiano online IlSicilia, ha proseguito andando a fondo sulla questione del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 marzo scorso: «Del tutto errato è altresì il riferimento al recente decreto ‘Cura Italia’ – conclude il legale – che non si applica al caso di specie e che non ha nulla a che vedere con il differimento pena disposto per comprovate ragioni di salute e sulla base della previgente normativa. Ogni vicenda va affrontata nel suo particolare altrimenti si rischia di scadere in perniciose e inopportune generalizzazioni che alterano la realtà». Insomma, l’ex ministro dell’Interno è stato smentito pubblicamente.

(foto di copertina: da Fuori dal Coro, Rete 4)

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