Su Facebook trafficanti di droga e di donne, così come i gruppi armati, trovano ampio spazio
Facebook pubblicamente combatte gli atti illeciti mentre, all'interno, approfitta di determinate azioni illegali per continuare a fare traffico
17/09/2021 di Ilaria Roncone
Facebook dice una cosa e fa un’altra cosa. Continua l’inchiesta a puntate del Wall Street Journal, che stavolta rivela come il reclutamento di narcotrafficanti, lo schiavizzare donne e l’organizzare gruppi armati non vengano contrastati. Utenti criminali possono tranquillamente agire commettendo tutti questi illeciti senza essere contrastati in alcun modo, sempre in nome del traffico e degli introiti pubblicitari.
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Facebook non contrasta i fenomeni illeciti quanto afferma di fare
Sia su Instagram che su Facebook è possibile trovare di tutto negli ambiti sopracitati e l’azienda sa ma fa molto poco per porre rimedio. Le affermazioni fatte dal quotidiano newyorkese sono frutto della lettura di una serie di documenti interni alla società. Anche in questo caso, i dipendenti fanno notare la questione a Zuckerberg e lui di volta dall’altra parte. In particolare, trafficanti nel Medio Oriente hanno utilizzato Facebook e Instagram per la tratta di donne, poi costrette a prestazioni sessuali.
Stessa questione per alcuni gruppi armati in Etiopia che hanno incitato alla violenza su minoranze etniche tramite Facebook. Identica la situazione per il reclutamento di narcotrafficanti in Sudamerica. In tutti questi casi Facebook ha rilevato gli illeciti ma ha scelto di non agire. Facebook al mondo si presenta in un modo mentre, all’interno, agisce in tutt’altro e il magistrale lavoro del WSJ sta portando a galla sempre più macchie che andranno a ledere la reputazione della piattaforma.
Solo qualche pagina viene rimossa
Pagine e profili che commettono illeciti vengono rimossi, ma la maggior parte rimane lì e continua ad agire indisturbata. L’azione non mira a evitare la pubblicazione di determinati contenuti ma solo a mettere una pezza quando violenza, droga e atti illeciti hanno ormai inquinato il mondo web. Nei paesi in via di sviluppo, in particolare, questo si vede molto di più per via delle scarse politiche di controllo sui social. Del resto, è già emerso anche come Facebook sappia che in certi paesi i politici utilizzino la piattaforma per manipolare i cittadini continuando a non fare nulla in merito.
Tutto nel nome del Dio denaro e introiti pubblicitari.