«L’età media dei positivi è di 41 anni. Il 60% è asintomatico o paucisintomatico»

I dati contenuti nell'aggiornamento del rapporto pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità

20/10/2020 di Enzo Boldi

La maggior parte dei contagiati, circa il 60% accusa pochi sintomi o nessun sintomo. E l’età media positivi in Italia è di 41 anno. È questo quanto si evince dall’ultimo aggiornamento effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità che monitora, dall’inizio della pandemia nel nostro Paese, la curva epidemiologica. A differenza di quanto registrato con la prima ondata (nei mesi di marzo e aprile), si è abbassata notevolmente l’asticella dell’età dei contagiati. Ma c’è una ragione logica: se nelle prime settimane si testavano solamente le persone che presentavano sintomi (spesso gravi). Ora, invece, lo screening sulla popolazione ha portato all’individuazione di quel sommerso che non era stato rilevato nella prima fase.

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I dati dell’Istituto Superiore di Sanità sono una fotografia della situazione attuale in Italia (si fa riferimento agli ultimo 30 giorni). Detto dell’età media positivi che si attesta sui 41 anni, l’ultimo aggiornamento del rapporto mostra anche altri indici utili per un’analisi delle condizioni in cui versano tutti quei cittadini risultati contagiati dopo essersi sottoposti a test di rito (che, a differenza della prima fase, sono più che triplicati nel quotidiano).

Età media positivi in Italia a 41 anni

Uno dei rilevamenti statistici più interessanti è certamente il dato che riguarda i casi di positività tra i cosiddetti ‘anziani’: solo il 10,9% dei casi registrati negli ultimi 30 giorni sono over 70. Un altro numero che serve a fotografare al meglio la situazione in Italia è quello dei sintomatici: il 60% non ne presenta sintomi (o è paucisintomatico, cioè con pochi sintomi). Questo dato cresce ancor di più se si prendono in analisi i giovani tra gli 0 e i 19 anni: il 75% ha scarsi o nessun sintomo. Una statistica che, ora, è ben diversa da quella che ha offerto la prima ondata per via dello screening più profondo sulla popolazione.

(foto di copertina: da Pixabay)

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