Conte dice che le prime dosi di vaccino arriveranno all’inizio di dicembre
Il Presidente del Consiglio ne ha parlato nell'ultimo libro di Bruno Vespa
20/10/2020 di Enzo Boldi
Il vaccino potrebbe esser distribuito in Italia all’inizio di dicembre. Lo ha annunciato Giuseppe Conte in un colloquio avuto con Bruno Vespa e ospitato nell’ultimo libro del giornalista dal titolo ‘Perché l’Italia amò Mussolini (e come ha resistito alla dittatura del Covid)’. Il testo sarà messo in vendita il prossimo 29 ottobre, ma sono già uscite alcune anticipazioni. E alla domanda «quando arriva vaccino Covid nel nostro Paese?», il Presidente del Consiglio ha indicato i primi giorni di dicembre come la data dell’arrivo delle prime dosi.
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«Se le ultime fasi di preparazione del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca, saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre – ha detto Giuseppe Conte a Bruno Vespa -. Già all’inizio avremo i primi due o tre milioni di dosi, altri milioni ci arriveranno subito dopo. La Commissione europea ha commissionato ad Astrazeneca e ad altre società alcune centinaia di milioni di dosi. Penso che per contenere completamente la pandemia dovremo aspettare comunque la prossima primavera»
Quando arriva vaccino covid? Conte dice a inizio di dicembre
Le prime dosi (Conte parla di 2-3 milioni) arriveranno all’inizio del mese di dicembre, dunque. Ovviamente tutto dipenderà dall’esito della sperimentazione che si sta effettuando sul vaccino anti-Covid in queste settimane. Ma per la copertura totale occorrerà aspettare la prossima primavera. Date che, comunque, anticipano (e non di poco) quanto invece dichiarato nei giorni scorsi da parte degli esperti e di alcuni membri del Comitato Tecnico-scientifico.
L’attesa per l’immunizzazione
In attesa di conoscere la data esatta di quando arriva il vaccino covid in Italia, la situazione continua a essere molto critica da Nord a Sud. La curva dei contagi è tornata a crescere esponenzialmente da qualche settimana in molte Regioni. Ma a preoccupare maggiormente sono i ricoverati negli ospedali e quelli nelle terapie intensive.
(foto di copertina: da pagina Facebook di Giuseppe Conte)