Esistono falsi fact checking fatti per fare disinformazione sulla situazione in Ucraina

Ci sono una serie di fact checking creati a regola d'arte affinché per le persone che parlano russo nascano una serie di dubbi su quello che accade in Ucraina

09/03/2022 di Ilaria Roncone

Ci sono una serie di video – almeno una dozzina – che vengono diffusi online con la pretesa di fare fact checking della disinformazione ucraina. Esiste una campagna di falsi fact checking e lo scopo è proprio quello di fare disinformazione mascherandola da fact checking. Un ragionamento non facilmente comprensibile, di primo impatto, quello dei falsi fact checking e disinformazione. Gli articoli individuati come parte di questa campagna di disinformazione e il report che è nato sono frutto del lavoro di ProPublica, redazione no-profit che indaga sugli abusi di potere. La disinformazione spacciata per fact checking non solo gira sui social ma viene veicolata anche dalla televisione di stato russa.

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Falsi fact checking e disinformazione: a che punto siamo arrivati

Si tratta di fact checking falsi diffusi da personalità di spicco e istituzioni russe e non solo. Come si fa un falso fact checking allo scopo di disinformare? ProPulica ha fornito una serie di esempi partendo da un video twittato del funzionario della regione separatista filo-russa in Ucraina che si presenta come Repubblica Popolare del Donetsk Daniil Bezsonov. Copy: «Come sono fatti i falsi ucraini». Cosa si vede? Una clip che mostra due video messi a paragone, entrambi ritraggono un’esplosione in un’area urbana.

La didascalia del video sostiene – in lingua russa – che chi vuole fare disinformazione lato Ucraina ha diffuso quelle immagini descrivendole come un attacco missilistico russo a Kharkiv. Le immagini del secondo video, messo a confronto del primo, mostrano come il filmato risalga in realtà al 2017 e mostri l’esplosione di un deposito di armi in quella stessa zona. Fin qui tutto ok, se non fosse che non c’è praticamente evidenza alcuna rispetto al fatto che – in prima battuta – gli ucraini abbiano diffuso il primo dei due video messi a confronto. Bezsonov, contattato da Pro Publica, non ha risposto. Un primo esempio concreto, quindi, di come si fa fact checking di una disinformazione che non esiste in pratica.

Video di questo tipo hanno accumulato oltre un milione di visualizzazioni

Nella loro ricerca Media Forensics Hub della Clemson University e ProPublica hanno trovato almeno una dozzina di video di questo tipo che, insieme, hanno raggiunto oltre un milione di visualizzazioni ottenute dopo la diffusione via canali filo russi su Telegram. Per quanto riguarda Twitter, questi stessi video hanno raccolto migliaia tra like e retweet. Anche la televisione di stato russa ha trasmesso lo screenshot di uno di questi video e un altro è stato veicolato da tramite uno degli account ufficiali del governo russo.

Lo scopo è evidente: far sì che le persone che parlano russo abbiano dubbi rispetto a quanto sta accadendo in Ucraina ad opera dei militari russi. Patrick Warren, professore associato della Warren, ha chiarito che «la ragione per cui è così efficace è che non è necessario convincere qualcuno che è vero. È sufficiente rendere le persone incerte su ciò di cui dovrebbero fidarsi». Il frutto di una ricerca sul trolling e la disinformazione russa, quindi, è che «stanno convincendo lo spettatore che sarebbe possibile per un ufficio di propaganda ucraino fare questo tipo di cose».

Un altro esempio tra i più noti: il video del pilota di caccia ucraino che avrebbe abbattuto sei aerei russi è, in realtà, tratto da un videogioco. Lo scopo di chi compie questo tipo di azioni è quello di confondere i russi, facendo loro credere che gli ucraini stiano provando ad avvelenare i pozzi. Ancora non è chiaro da dove arrivino questi video o se ci siano solo una o più fonti.

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