La bufala filo-russa dell’invasione dell’Ucraina per bloccare “agenti patogeni” e scongiurare un’altra pandemia

I complotti si stanno rapidamente diffondendo attraverso le chat no-vax di Telegram che sono diventate improvvisamente filo-russe

08/03/2022 di Redazione

Avevamo già parlato nei giorni scorsi di una rapida conversione di alcune chat no-vax (e – in generale – di diverse pubblicazioni di questo tenore) in chat filo-russe, soprattutto nei contenuti diffusi più che nella loro forma. In ogni caso, attraverso i tradizionali veicoli impiegati da questi gruppi di disinformazione (tra cui alcuni canali Telegram), si sta diffondendo rapidamente una tesi complottista decisamente assurda: l’invasione dell’Ucraina sarebbe stata giustificata dal fatto di aver ritrovato le prove della presenza di agenti patogeni in alcuni laboratori locali. Una notizia che, in realtà, si nutre della propaganda filo-russa e che prova a “giustificare” in qualche modo l’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin, presentato come una sorta di salvatore che arriverà a scongiurare la diffusione di un’altra pandemia.

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Agenti patogeni in Ucraina, la bufala filo-russa diffusa in diversi canali no-vax

Ma come nasce questa storia? Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa in Russia, aveva parlato di un tentativo da parte degli Stati Uniti di sviluppare degli agenti patogeni in alcuni laboratori ucraini. La notizia è stata rilanciata a tamburo battente dalla TASS, l’agenzia stampa russa che rientra tra quei media affiliati allo stato che diffondono notizie legate alla propaganda di Vladimir Putin.

Nella nota diffusa si parlerebbe di un finanziamento di 200 milioni di dollari per una lista piuttosto lunga di laboratori: l’Istituto di ricerca di epidemiologia e malattie infettive di Kiev L. V. Gromashevsky, l’Istituto di Medicina Veterinaria a Kiev, il Centro per la Salute Pubblica del Ministero della Salute dell’Ucraina a Kiev, l’Istituto di Microbiologia e Immunologia I. I. Mechnikov a Kharkov, l’Istituto ucraino per la lotta alla peste, iI Mechnikov a Odessa e l’Istituto di ricerca di epidemiologia e igiene di Lvov. Ovviamente, si tratta di un report che è stato diffuso dalla propaganda filo-russa e che sta subito trovando spazio nella narrazione che si sta diffondendo sui social network.

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