Odio e amore di Musk per i giornalisti e la sua libertà di espressione

Il rapporto di Elon Musk con l'informazione e con chi sui social fa informazione (e non solo) e evidentemente in tumulto

27/08/2023 di Redazione Giornalettismo

Condividere notizie su X (ex Twitter) significherà veder comparire solo un’immagine senza alcun testo: questo l’input arrivato direttamente da Elon Musk, che ha anticipato un nuovo cambiamento del social nella direzione di diventare l'”app per tutto”. Il patron di Tesla non sta di certo celando i suoi obiettivi, considerato il recente invito a giornalisti, creator, grafici e chiunque abbia qualcosa da produrre – sul quale vuole guadagnare – a riempire Twitter. X, così facendo, diventerebbe una sorta di editore di tutti i contenuti del mondo (compresi quelli giornalistici).

Parallelamente, in Australia è stata pubblicata un’inchiesta di Sky News che porta alla luce una serie di storture nella gestione di #Meta del suo programma di #factchecking, soprattutto nell’ambito del referendum politico sui diritti degli aborigeni al centro del dibattito pubblico nel Paese. Storture che, puntualmente, Musk ha divulgato accusando la controparte #Zuckerberg di “manipolare il pubblico quasi ovunque del mondo” e di non voler rendere l’algoritmo di Facebook open source proprio per poter continuare a farlo in maniera (più o meno) indisturbata.

Se da un lato abbiamo un Musk che sembra voler rendere X l’editore di tutto, dall’altro lo vediamo operare nell’ambito della libertà di espressione (secondo lui), ovvero: fare causa a tutte le ong e associazioni, grandi o piccole che siano (comprese quelle di #Soros) con l’accusa di fornire dati falsi e conclusioni faziose sulla quantità di odio e di disinformazione che girano su internet

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