Le news condivise su X non avranno più un testo, solo l’immagine (quindi vi conviene sceglierla bene)

Si tratta di una novità che è arrivata su input diretto di Elon Musk, che ha confermato la prossima implementazione sul social network

24/08/2023 di Gianmichele Laino

C’è stato un tempo, su internet in generale e sui social network in particolare, in cui scrivere un titolo discorsivo, non secco, un po’ raccontato è stata la chiave del successo di diversi siti di informazione. Anche in Italia. Del resto, Giornalettismo – negli scorsi anni – è stato testimone attivo di questa tendenza. Nel corso del tempo, si è sicuramente un po’ attenuata, ma comunque rendeva riconoscibili i prodotti editoriali. Adesso, invece, questa riconoscibilità – già messa in discussione da diverse scelte che sono state fatte dalle piattaforme social network – rischia di essere definitivamente eliminata dall’ultima mossa di Elon Musk: la scomparsa del titolo su Twitter/X e la sua sostituzione con la sola immagine resa cliccabile da un link che collegherà il social network al sito di riferimento della notizia. Secondo Elon Musk, si tratta di una questione estetica. Proviamo a spiegarla.

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Scomparsa titolo su Twitter, la ragione della scelta di Musk

Fortune, importante testata di livello internazionale, ha avuto modo di verificare che era in fase di test la funzionalità che stava eliminando il titolo di una notizia al momento della sua condivisione su Twitter/X. Al momento, quando si pubblica un link di una notizia su Twitter viene mostrata in anteprima l’immagine e poi il nome della testata o del sito che ha condiviso la notizia e il titolo stesso della notizia (molto spesso seguito da un sommario). Questo modo di visualizzare la preview sarà completamente stravolto da Elon Musk: al posto di tutto ciò che abbiamo descritto fino a questo momento, infatti, ci sarà solamente una immagine resa “cliccabile” da un link incorporato, che – in ogni caso – rimanderà al sito di riferimento. Ma scomparirà dall’anteprima sia il nome della testata, sia il titolo dell’articolo.

Se, quindi, non verrà fatto un post con sufficienti dettagli di contesto, l’utente non avrà la possibilità di capire perché l’account di un sito/testata abbia utilizzato quell’immagine per un suo tweet. Tutto ciò porta a diverse conseguenze, che possiamo esaminare di seguito. Questo è un confronto rispetto a come vengono visualizzati ora i tweet con news e come verranno visualizzati in futuro:

I valori “positivi” che sono stati individuati da Musk sono essenzialmente due: il design della timeline di Twitter sarà molto più “agile” dal momento che l’eliminazione di titolo, sottotitolo e nome della testata permetterà all’utente di visionare più tweet in un’unica schermata (si riduce lo spazio fisico a disposizione dell’articolo); il secondo vantaggio individuato da Elon Musk è che, in questo modo, la sua piattaforma vorrà combattere il clickbaiting che – spesso – nasce proprio dai titoli non deontologicamente corretti che molte testate fanno per dare al lettore l’idea che in quell’articolo possa essere contenuto molto di più di quello che poi, effettivamente, si legge.

Come Musk vuole avvantaggiarsi sugli editori

Ma ci sono indubbiamente dei valori negativi. Innanzitutto, la riconoscibilità della testata sarà limitata esclusivamente al suo account su Twitter. Poi, il contesto: è chiaro che chi sottoscrive l’abbonamento a Twitter Blue (con l’utilizzo di un numero maggiore di caratteri rispetto al limite previsto dei 240) ha più possibilità di inserire dati di contesto rispetto a quella fotografia/link inserita all’interno della sua timeline. Ma se si forniscono troppi dati di contesto, in un ecosistema digitale che – ormai – rifugge l’approfondimento, ecco che il click all’articolo diventa pressoché inutile (con la conseguenza che il traffico sul sito di chi produce notizie e le mette in vetrina su Twitter scende ulteriormente). È vero che lo stesso Musk ha garantito che chi scrive un articolo direttamente su Twitter (in maniera organica, per intenderci) continuerà a partecipare alla monetizzazione. Ma tutto questo è sempre subordinato alla sottoscrizione dell’abbonamento.

Inoltre, c’è un aspetto legale: la direttiva UE sul diritto d’autore – come vi abbiamo spiegato più volte – consente agli editori di chiedere un equo compenso per i contenuti utilizzati sulle piattaforme digitali, come i social network. Così facendo – eliminando il famoso concetto di “estratto breve” con cui spesso è stato individuato il titolo e il sommario – Elon Musk starebbe portando avanti un tentativo per evitare contenziosi e per evitare di scendere a patto con gli editori per la pubblicazione di news.

Insomma, l’ennesima mossa di Elon Musk per attirare a sé la platea di giornalisti e creatori di contenuti di news, invitandoli a emanciparsi dalle proprie testate di riferimento e a “lavorare” per sé. Come se fosse un grande editore universale.

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