Elon Musk vorrebbe diventare l’editore di tutti i giornalisti del mondo: «Pubblicate direttamente su X»
L'invito del proprietario di Twitter, che vorrebbe far saltare il banco nei meccanismi che fino a questo momento hanno regolato il mercato editoriale
24/08/2023 di Gianmichele Laino
Vuoi essere un giornalista? Cosa importa aver lavorato all’interno di una testata giornalistica? Cosa importa aver conseguito il tesserino e l’ingresso in un ordine professionale (su questa cosa – in ogni caso – come fare a dargli torto…)? Cosa importa aver acquisito fama e riconoscibilità attraverso la scrittura di notizie davvero rilevanti per la comunità o attraverso l’opinione maturata su esperienza e studi accademici? Su Twitter, pagando un abbonamento, puoi avere la spunta blu, puoi prenderti tutto lo spazio che vuoi e non dovrai nemmeno fronteggiare la noia di un cambio di struttura (e probabilmente di algoritmo) che impedirà agli articoli che scrivi sulla tua testata di riferimento di avere la riconoscibilità della titolazione. Per questo, qualche giorno fa, Elon Musk ha fatto un invito – piuttosto esplicito – a giornalisti, podcaster, blogger e creatori di contenuti in generale, chiedendo loro di utilizzare Twitter/X come piattaforma di riferimento.
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Musk sui giornalisti e l’invito a scrivere direttamente su X
If you’re a journalist who wants more freedom to write and a higher income, then publish directly on this platform!
— Elon Musk (@elonmusk) August 21, 2023
«Se sei un giornalista che vuole più libertà di scrivere o un guadagno più alto, allora pubblica direttamente su questa piattaforma!». Una piattaforma che, secondo un tweet pubblicato qualche ora prima dallo stesso Elon Musk che ha scritto la frase che vi abbiamo riportato, potrebbe anche correre il rischio di un fallimento (esattamente come tutte le altre piattaforme social) se le cose non dovessero cambiare.
L’obiettivo di X – si legge in un tweet di DogeDesigner che ha ricevuto l’endorsement dello stesso Elon Musk – è quello di «massimizzare la prosperità del creatore di contenuti», in modo tale da fargli credere che sia più conveniente, in fondo, scrivere direttamente su Twitter/X e non su prestigiose testate giornalistiche che hanno alle spalle strutture importanti e – soprattutto – capacità organizzative per arrivare al cuore della notizia.
Forse perché, per Elon Musk, non è più così tanto importante la notizia nel vero senso della parola. Del resto, se quest’ultima può essere sintetizzata solo attraverso un’immagine, facendo a meno del testo di un titolo (secondo l’ultima proposta di Musk di cui vi abbiamo parlato nel monografico di oggi), allora forse non è così determinante.
In realtà, l’obiettivo – nemmeno troppo nascosto – è quello di evitare che su Twitter (secondo quanto previsto dalle normative europee, ma anche da quelle di sempre più stati nel resto del mondo) si debbano pagare gli editori per poter proporre i loro contenuti. E, allo stesso tempo, impedire a Twitter di rinunciare alle news, in virtù di mancati accordi con gli editori o della deliberata volontà di Elon Musk di stringerli. Ora i giornalisti sono diventati il nuovo interesse di Musk, il nuovo target di riferimento, il nuovo settore in cui attingere. La volontà di essere editore globale vs la storia dell’editoria globale. Come andrà a finire?