Marco Travaglio fa l’elenco di tutti i riscatti pagati (anche da governi di Centrodestra)

Da sabato pomeriggio, il momento in cui è stata data la notizia della liberazione di Silvia Romano dal gruppo terroristico di al-Shabaab che l’aveva rapita nel novembre del 2018, è scoppiato il pandemonio sul presunto (perché ancora non è stato confermato) riscatto pagato per riportare in Italia la nostra connazionale. In tantissimi – compresi alcuni quotidiani – hanno messo in dubbio la liceità della decisione del governo di pagare una cifra per il rientro della giovane cooperante milanese. Oggi, su Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio fa l’elenco riscatti pagati dai governi, anche quelli di Centrodestra.

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«Iniziarono i sequestri di nostri contractor, giornalisti e cooperanti in Iraq e Afghanistan – scrive Marco Travaglio nel suo editoriale dal titolo ‘I Senzavergogna’ – e anche allora i nostri governi (il Berlusconi-2 con FI-Lega-An-Udc e il sottosegretario Gianni Letta delegato ai servizi, e poi anche il Prodi-2) decisero di pagare sempre i riscatti. Ma non sempre riuscirono a salvare la vita agli italiani rapiti (il reporter Baldoni e il contractor Quattrocchi furono uccisi, altri come i giornalisti Sgrena e Mastrogiacomo tornarono illesi)».

Elenco riscatti pagati dai governi italiani

E proprio i governi di Centrodestra vengono più volte citati da Marco Travaglio, con tanto di accusa di incoerenza fin da allora: «Quando a pagare i riscatti era il centrodestra, per non discutere la scelta incoerente e paradossale di B.&C. di entrare in guerra contro il terrorismo e poi di foraggiare i terroristi che si diceva di combattere mettendo vieppiù in pericolo i nostri uomini sul campo, i partiti e i giornali di destra riempivano di insulti gli ostaggi (a parte i contractor) perché ‘se l’erano cercata’, erano ‘vispe terese’ (le due Simona) e‘pirlacchioni in vacanza’(Baldoni)».

L’incoerenza, secondo Travaglio

Oltre all’elenco riscatti pagati dai governi italiani, Marco Travaglio sottolinea l’incoerenza e la diversità tra le storie che hanno portato a diversi rapimenti nelle zone di conflitto. Nei casi citati dal direttore de Il Fatto Quotidiano, infatti, si sottolinea la diversità dei vari teatri in cui sono accaduti questi sequestri. Infine si ricorda quel che è accaduto a Ciampino il 5 marzo del 2005, al rientro di Giuliana Sgrena a Fiumicino. ad attenderla c’era una folta rappresentanza politica: da Berlusconi (capo del governo) a Gianni Letta, passando per il presidente della Camera Casini, il sindaco Veltroni, il segretario del Quirinale Gifuni e il direttore del Sismi Pollari. Insomma, la sobrietà tanto richiesta ora da Salvini (che fece la stessa cosa al rientro di Cesare Battisti in Italia) non è mai stata pane quotidiano.

(foto di copertina: da Otto e Mezzo, La7)

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