Il punto-chiave: l’utilizzo dell’AI generativa e il “diritto d’immagine”

Nell'accordo diffuso da SAG-AFTRA vengono gettate le basi per il rispetto del diritto d'immagine di tutti quei lavoratori dello spettacolo preoccupati da mesi per gli effetti dell'AI sul loro lavoro

16/11/2023 di Ilaria Roncone

Si tratta di un accordo non approvato definitivamente, ma una copia del documento che permette di bloccare lo sciopero di 118 giorni dei lavoratori del cinema c’è ed è stata resa disponibile. Il sindacato degli attori e degli sceneggiatori americani (SAG-AFTRA) e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) hanno raggiunto un accordo sia per quanto riguarda i salari che per quanto riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’industria del cinema negli Stati Uniti. In questo documento – che va a regolare l’utilizzo dei sistemi tecnologici di ultima generazione per le sceneggiature e per la produzione cinematografica – viene data concretezza al concetto di consenso nell’ambito del rispetto del diritto d’immagine.

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La preoccupazione per il diritto d’immagine e l’AI

Si tratta di una tematica della quale avevamo già parlato in precedenza: gli attori – così come i doppiatori – hanno paura che le loro peculiarità (che siano la voce o il volto) possano essere riprodotte liberamente andando a togliere loro il lavoro. Basti pensare a una voce che viene creata per essere inserita nei cartoni animati a partire da voci già esistenti o, ancora, a volto, fattezze e corporatura di uno specifico attore riprodotte tramite l’AI. Tra gli altri, anche Keira Knightley aveva espresso preoccupazione, dichiarando apertamente di voler mettere il copyright sul suo volto per potersi proteggere dall’AI.

Quando l’utilizzo dell’AI rispetta il diritto d’immagine

Nel documento vengono definite le linee guida – tra le altre cose – per il rispetto del diritto di immagine e per stabilire un congruo compenso per lo sfruttamento di quel diritto. Il primo punto, come accennavamo all’inizio, è il consenso della persona che ha lavorato insieme all’intelligenza artificiale (se così si può dire): esso viene definito obbligatorio e deve arrivare in maniera chiara e visibile da parte degli interpreti affinché vengano create e utilizzare le loro repliche digitali.

Il tutto deve inoltre essere espresso attraverso contratti chiari che descrivano le specifiche di uso. C’è anche una parte dedicata a coloro che sono defunti: non potendone ottenere il consenso diretto, è necessario che un rappresentante autorizzato lo faccia al posto dell’interessato che non c’è più.

Anche per quanto riguarda invece il materiale creato in maniera indipendente dal lavoro delle persone replicate, chi è produttore dei contenuti deve ottenere il consenso prima dell’utilizzo. Per il consenso di coloro che non ci sono più vale lo stesso principio precedentemente descritto. Il tutto deve essere sancito in contratti esaustivi.

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