La fine dello sciopero degli sceneggiatori e attori di Hollywood e la bozza d’accordo sull’uso dell’AI

Finalmente, dopo uno sciopero che aveva contribuito a rallentare le principali produzioni cinematografiche, si è arrivati a un accordo sull'uso delle nuove tecnologie nel mondo del cinema e delle serie tv

16/11/2023 di Gianmichele Laino

L’autunno, tradizionalmente, è sempre stato un periodo di scioperi. Anche chi non ha una ferrata memoria storica, sicuramente lo sta sperimentando anche in questi giorni in Italia, con lo stop ai trasporti di 24 ore minacciato per venerdì 17 novembre e poi ridotto a sole 4 ore di interruzione del servizio, dopo l’intervento della politica (a partire dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, passando per il garante degli scioperi). Tuttavia, c’è uno sciopero – quello degli sceneggiatori del cinema americano – che sta andando avanti da mesi. La questione è estremamente dirimente: oltre a problemi di natura contrattuale, la categoria si è sentita fortemente minacciata dall’utilizzo delle ultime tecnologie in materia di intelligenza artificiale nella stesura delle sceneggiature e nell’impiego di tecniche di produzione cinematografica. A quanto pare, però, una bozza di accordo è stata trovata, con l’immediata conseguenza dell’interruzione di una delle più grandi mobilitazioni che ha investito il settore del cinema negli Stati Uniti e nel mondo.

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Sciopero sceneggiatori contro l’AI, la bozza dell’accordo

L’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) è stato il gruppo corporativo che, in questi mesi, ha organizzato la protesta. Recentemente ha trovato un’intesa con la Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA), che si occupa di disciplinare il settore audiovisivo negli Stati Uniti. Ben 118 giorni dopo l’inizio della protesta. La minaccia era stata individuata nel sistema di intelligenza artificiale che non solo aveva un impatto nella stesura delle sceneggiature, ma che riusciva a intervenire anche sul settore degli attori e delle comparse.

«Con voto unanime – si legge nella dichiarazione rilasciata all’indomani dell’accordo -, il comitato TV/teatrale del SAG-AFTRA ha approvato un accordo provvisorio con l’AMPTP, ponendo fine allo sciopero di 118 giorni». L’accordo è stato pubblicato e, nel monografico odierno di Giornalettismo, verrà esaminato nel dettaglio nelle sue parti fondamentali. Al di là delle questioni direttamente legate all’intelligenza artificiale, l’accordo copre anche un aumento salariale e una royalty concessa agli attori che compaiono anche in film e programmi che vengono trasmessi in streaming (oltre a essere distribuiti, ovviamente, nelle sale cinematografiche, in televisione e negli altri media tradizionali).

Possono dunque considerarsi sbloccate tutte quelle produzioni cinematografiche che erano state sospese a causa dello sciopero. Sicuramente, lo sciopero degli sceneggiatori e degli attori contro l’intelligenza artificiale ha avuto un’onda d’urto che non si è limitata agli Stati Uniti, ma che è arrivata anche in Europa. Alcuni stati, tra cui l’Italia, stanno pensando a come agire per contenere gli effetti dell’intelligenza artificiale nelle produzioni audiovisive. Nel nostro Paese, si sta provando la strada del benefit fiscale a chi dichiara di utilizzarla. Basterà?

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