Il sillogismo imperfetto della rinuncia al 4K e l’aumento dei prezzi degli abbonamenti

Il mercato è fatto di cause ed effetti. Ma perché se si sta andando verso un addio all'UHD le piattaforme continuano a costare sempre di più?

02/05/2024 di Enzo Boldi

Si parla di “formato di produzione ospitante”, ma ha riflessi diretti sulle singole emittenti che detengono i diritti di trasmissione. La rinuncia – per diversi motivi – al 4K per quel che riguarda i principali (anche se non tutti) eventi sportivi dell’anno, non va di pari passo con i prezzi dei singoli abbonamenti “offerti” dalle più svariate piattaforme al pubblico. Perché, dunque, un utente dovrebbe pagare di più se – per scelta strategica – chi produce vuole abbattere i costi facendo un downgrade in termini di qualità?

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Come abbiamo spiegato in un nostro precedente approfondimento sui costi del 4K, il pubblico finale (quello televisivo, nel senso più esteso del termine) non vedrà grandissime differenze, anche se ci sono, con lo standard che sarà utilizzato (il 1080p HDR) per la produzione dei contenuti in diretta della prossima finale di Champions League e per tutti i match di Euro 2024. Anche perché è reale il fatto che le nuove generazioni si stiano allontanando dalla fruizione televisiva degli eventi sportivi, preferendo i contenuti verticali tipici dei social.

Abbonamenti 4K, perché aumentano se la qualità diminuisce?

Fatte queste doverose premesse, andiamo al fulcro della questione: gli abbonamenti 4K. Soprattutto quando si tratta di eventi sportivi, le emittenti spingono molto sul mondo dell’Ultra HD, lo standard che – teoricamente – dovrebbe essere quello più alto a livello di qualità. Sono nati canali dedicati sulle emittenti satellitari e anche il mondo delle piattaforme OTT ha spinto molto in quella direzione. E nel corso degli anni, le offerte di abbonamento hanno sempre avuto un ritocco verso l’alto. Non solo per via della crescita del prezzo dei diritti televisivi, ma anche a causa delle implementazioni tecnologiche per ovviare problematiche di trasmissione e migliorare lo standard di risoluzione.

Ed è qui che il sillogismo imperfetto prende forma. Oggi i due eventi calcistici più attesi del 2024 – la finale di Champions League e le partite di Euro 2024 – saranno trasmessi in 1080p HDR e non in 4K (non i Giochi Olimpici di Parigi 2024). Questa sembra essere la strategia anche per il futuro. Dunque, c’è un downgrade non solo in termini di qualità, ma anche per quel che riguarda i costi di produzione. E allora perché ci troviamo di fronte a un continuo aumento dei prezzi degli abbonamenti alle piattaforme ed emittenti che hanno acquisito i diritti televisivi per questi eventi?

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