Mastella spiega la sua app “Dillo a Clemente”: «Simile a Rousseau? Non costa mica 3mila euro»

Il sindaco di Benevento lancia l'idea in vista della prossima campagna elettorale

23/03/2021 di Gianmichele Laino

Chi è attento e segue le novità tecnologiche in questo nuovo mondo dove anche le istituzioni sono 4.0 non può non dare uno sguardo approfondito alla vera notizia del giorno: il lancio – ormai prossimo – dell’app Dillo a Clemente (è questo il nome che, alla fine, è stato scelto, non quelli che sono circolati nelle ultime ore in rete, ndr) che l’attuale sindaco di Benevento, Clemente Mastella, utilizzerà nella prossima campagna elettorale. «Sarà pronta ad aprile – dice a Giornalettismo l’ex ministro della Giustizia -, alla fine, due miei amici che hanno sviluppato una vera e propria idolatria per la tecnologia avanzata mi hanno convinto».

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Dillo a Clemente, come funzionerà l’app di Mastella

Clemente Mastella spiazza tutti e propone un’app per le comunali a Benevento del prossimo autunno. Distanziamento sociale, eventi pubblici a portata limitata, locali chiusi. E allora perché non giocare d’anticipo proponendo una campagna elettorale virtuale? «All’inizio non ero molto d’accordo, poi però ne ho intuito le potenzialità – ci spiega -: i comizi non hanno più l’appeal che avevano una volta, non sappiamo se sarà possibile farli in questa tornata elettorale e poi uno strumento del genere potrà avvicinare i giovani alla politica e, tramite loro, anche le famiglie. Ovviamente sarà al momento un’app personale, ma non escluso che – se dovesse andar bene – ne potrà beneficiare anche il comune in un secondo momento».

Funzionerà più o meno così: attraverso l’applicazione, i cittadini ed elettori di Benevento potranno chiedere conto al candidato Mastella di quanto fatto durante il suo mandato, nonché del nuovo programma per la sua rielezione: «L’intelligenza artificiale (sic) risponderà alle domande che i cittadini mi rivolgeranno tramite l’app. Poi, potranno anche fare delle loro proposte». Insomma, tecnicamente si tratta di un bot che interagirà con gli utenti e che offrirà delle risposte sulla base delle domande.

Qualcuno nota la somiglianza con alcune funzioni della piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle. Soprattutto per quanto riguarda la parte relativa alle proposte della cittadinanza: «Non si offenda nessuno. Ma la piattaforma Rousseau è uno strumento di partito. Dillo a Mastella, invece, è personale. E poi, diciamocelo, non costerà di certo 3mila euro ai candidati…».

Progettare l’app di Mastella

Altro problema spinoso, quando si parla di app: la sicurezza informatica e la privacy. Ma per questo, secondo Mastella, c’è tempo: «Mi sta ponendo lei il problema – ci dice -. Sicuramente troveremo il modo per difendere sia la sicurezza interna del sistema, sia gli utenti che la scaricheranno sui loro dispositivi». Resta il fatto che a Mastella viene riconosciuto il fatto di aver giocato d’anticipo su un problema concreto come quello della prossima campagna elettorale al tempo del distanziamento sociale: «Un rinoceronte della politica è stato il più innovativo – chiude Mastella -. Ma l’app Dillo a Clemente va nella direzione dell’idea di politica che parla alle persone. Nel mio mondo, la politica si faceva in mezzo alla gente, nei fine settimana l’uomo delle istituzioni affrontava il cosiddetto “confessionale laico”, le richieste, quanto più varie, delle persone. Con l’app questa cosa non si perde».

E visto che siamo in tema di tecnologia e nuovi media, non perdiamo l’occasione di fargli un’ultima domanda su Carlo Calenda, che – ironicamente – su Twitter ha commentato la notizia del lancio dell’app con la frase «iscritto onorario»:

«Ah, ha detto così? – chiude Mastella – Vabbè. Io mi preoccupo delle elezioni a Benevento, lui sarà impegnato sicuramente su Roma». A buon intenditor…

Foto IPP/Felice De Martino

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