Di Maio dice che i migranti arrivati in Italia sono stati «settemila zero ottantasette» | VIDEO

04/10/2019 di Enzo Boldi

Altro giro, altra gaffe. Dopo quella in diretta mondiale con il segretario di Stato americano, Mike Pompeo – chiamato, senza alcun motivo, Ross durante la conferenza al termine del loro incontro – Luigi Di Maio si è prodotto oggi in un nuovo inciampo. Questa volta sui numeri. E non si tratta di cifre o virgole su cui si è giocato, nel corso dello scorso anno, per quel che riguarda il deficit, ma proprio di qualche piccolo problema nel leggere le cifre.

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Geolocalizziamo la gaffe. Questa mattina Luigi Di Maio, nella sua funzione di Ministro degli Esteri, ha presentato (insieme al collega alla Giustizia, Alfonso Bonafede) il decreto cosiddetto Rimpatri Sicuri. Durante la spiegazione dei tempi, delle modalità e delle domande che saranno prese in esame per quel che concerne le richieste di asilo politico, il capo della Farnesina è inciampato sui numeri.

Di Maio e la gaffe dei numeri

«Settemila zero ottantasette». Un numero che non esiste e che, sicuramente (confrontando il tutto con i dati del Viminale sugli sbarchi) doveva essere 7087. Si tratta, infatti, del numero delle persone sbarcate in Italia nel 2019 (al 27 settembre scorso).

I Rimpatri sicuri

Il discorso di Luigi Di Maio, al netto dell’inciampo sui numeri, è questo: «Sono un totale di 7087 arrivi al 27 settembre al 2019, abbiamo 1/3 di quelli arrivati in Italia appartengono a uno di questi paesi. Per i meccanismi di rimpatrio dobbiamo attendere anche due anni, per un terzo degli arrivi acceleriamo le procedure da due anni a 4 mesi. Il decreto è un primo step del piano rimpatri sicuri in cui in italia siamo ancora all’anno zero»

(foto di copertina: da frame video conferenza su Rimpatri Sicuri)

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