Luigi Di Maio: «Rimpatrio dei migranti più rapido, basteranno pochi mesi»

Presentato da Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede alla Farnesina il nuovo decreto sui rimpatri dei migranti, tema sul quale «nei 14 mesi precedenti non è stato fatto nulla» dichiara Luigi Di Maio.   «Io non credo che la redistribuzione dei migranti negli altri Paesi europei sia la soluzione definitiva – ha aggiunto il ministro degli Esteri- Dobbiamo fare molto di più sul sistema dei rimpatri»: ed è in questa direzione che si muoverà il nuovo meccanismo.

Luigi Di Maio: «Rimpatrio dei migranti più rapido, basteranno pochi mesi»

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Alla base del nuovo meccanismo che velocizzerà l’allontanamento dall’Italia dei migranti senza i necessari requisiti c’è l’inversione dell’«onere della prova». Sarà infatti responsabilità del migrante presentare la prova effettiva che un rimpatrio nel paese d’origine sarebbe pericoloso per la sua vita. «Non ci sono i presupposti in mancanza di prova contraria» ha chiarito il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, spiegando che in mancanza di prove si procederà con l’allontanamento. Verranno rifiutate immediatamente le richieste di migranti provenienti da quelli che l’Italia riconosce come paesi sicuri: sono i 13 paesi inseriti nel decreto ministeriale, ovvero Marocco, Algeria, Tunisia, Albania, Bosnia, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro, Senegal, Serbia e Ucraina.

«Per tutti i casi  in cui si dovessero verificare discriminazioni la nostra costituzione, le nostre leggi tutelano i diritti dell’individuo – ha precisato Luigi Di Maio durante la presentazione – Verificheremo con le nostre strutture che non ci siano violazioni dei diritti dell’individuo». Sui «circa 7.000 arrivi di quest’anno» ha continuato il ministro degli Esteri, oltre un terzo appartengono a uno dei Paesi individuati come sicuri e «per molte di queste persone dobbiamo attendere due anni, ora per oltre un terzo degli arrivi acceleriamo le procedure».

(Credits immagine di copertina: ANSA/ RICCARDO ANTIMIANI)

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