Cosa sono le offerte “Operator Attack”

Su questa pratica commerciale si è esposta già l'Antitrust e a breve il governo potrebbe fare un intervento ad hoc

01/11/2023 di Enzo Boldi

In un’epoca storica in cui l’inflazione galoppa e fa aumentare i prezzi dei beni di prima necessità, anche trovare una compagnia telefonica che offra una serie di servizi (in particolare “voce” e “dati”) a un costo ridotto rispetto alla concorrenza è diventata una dinamica entrata a far parte del nostro vivere quotidiano. Moltissimi operatori offrono tariffe concorrenziali, nel tentativo di andare a coprire quella corposa fetta di mercato composta da chi cerca di risparmiare. Ed è proprio seguendo questo principio che sono nate – parallelamente alle tariffe base – anche le cosiddette offerte “operator attack”, dedicate a chi decide di passare da un determinato operatore a un altro.

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Il governo è pronto a intervenire, con un emendamento al ddl Concorrenza – approvato la scorsa settimana dalla Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato -, su indicazione dell’Antitrust che nel giugno scorso aveva chiesto un intervento legislativo per evitare la proliferazione di queste offerte mirate.

Offerte operator attack, cosa sono e come funzionano

Di cosa stiamo parlando? Quando si fa riferimento alle offerte operator attack, si tirano in ballo alcune dinamiche commerciali che hanno come obiettivo quello di “sottrarre” un cliente al “suo” operatore telefonico. Per fare un esempio: Mario Rossi ha un contratto (voce+dati) con un operatore X al prezzo di 10 euro al mese; l’operatore Y “offre a lui” (e a chiunque altro desideri cambiare gestore) un prezzo dedicato per offrire gli altri servizi (o anche qualcosa in più) al prezzo mensile di abbonamento pari a 8 euro. Ecco, queste sono le offerte operator attack. Si tratta di prezzi che un operatore Y – riprendendo l’esempio di sopra – offre solamente ai potenziali clienti che hanno sottoscritto (in precedenza) un contratto con l’operatore X. E non con l’operatore Z. Per questo motivo si parla di offerte dedicate. Non tanto “in favore” dell’utente/consumatore, ma “contro” un’azienda concorrente.

La portabilità del numero

Ovviamente, tutto ciò prevede una dinamica prestabilita: affinché possa essere applicata, a livello tariffario, un’offerta di questo tipo, l’utente e titolare del contratto deve chiedere la portabilità del numero telefonico. Un tempo tutto ciò non era possibile: quando si cambiava gestore telefonico, si era costretti anche a cambiare numero. Da anni, invece, con il passaggio da un operatore all’altro è possibile non aprire una nuova “utenza” con un numero di telefono differente. Basta, al momento della sottoscrizione del nuovo contratto, chiedere la portabilità del numero. Ed è questo uno dei fattori ineludibili per poter procedere con la richiesta di attivazione di una di queste offerte mirate. Almeno fino a quando – in Italia – l’emendamento al ddl Concorrenza non diventerà effettivo.

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