È il 2022 e non siamo ancora in grado di smaltire i telefonini correttamente

Telefonini e non solo, considerati tutti gli apparecchi elettronici che troppe persone - scelleratamente - non provvedono a smaltire nel modo corretto

17/10/2022 di Ilaria Roncone

A questa conclusione è giunta un’indagine dell’associazione no profit WEEE Forum fatta per la Giornata internazionale dei rifiuti elettronici, che si è celebrata lo scorso 14 ottobre. Quanti ne possediamo e quanto siamo consci rispetto al corretto smaltimento telefonini e dei prodotti elettronici? Ben poco, secondo il sondaggio condotto su un campione di 8.775 provenienti da sei paesi (nello specifico: Italia, Olanda, Slovenia, Romania, Portogallo e Regno Unito). Il dato cui sembra difficilissimo dare corpo sono quegli oltre 5 miliardi di telefonini attualmente in disuso: tra quelli accumulati e buttati, con i pochissimi smaltiti correttamente, questo numero è talmente elevato che – come è stato stimato – se si impilassero gli uni sugli altri arriverebbero a 50 mila chilometri di altezza.

Quanti sono 50 mila chilometri di altezza? Si tratta – come sottolinea anche Ansa – di 120 volte l’altezza della Stazione spaziale internazionale e di quasi un ottavo della distanza che separa Terra e Luna.

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I dati dimostrano che non siamo in grado di procedere al corretto smaltimento telefonini

Si tratta di dispositivi elettronici che contengono materiali preziosi – dall’oro al rame, passando per argento e palladio – e componenti riciclabili. Quelli che dimentichiamo nei cassetti delle scrivanie o di cui non ci liberiamo nel modo corretto. Solo gli apparecchi elettronici gettati seguendo le corrette modalità, infatti, potranno essere correttamente smaltiti.

Vediamo i dati relativi alla questione, quelli raccolti tramite sondaggio. Una famiglia media europea possiede 74 prodotti in totale (smartphone, tablet, laptop ma anche asciugacapelli, utensili elettrici di ogni genere, tostapane e elettrodomestici di altri tipi). Tra tutti questi, 13 finiscono per essere accumulati (9 inutilizzati, 4 rotti). Ad essere accumulati sono accessori (come cuffiette e telecomandi), elettrodomestici di piccole dimensioni (orologi e ferri da stiro), apparecchi informatici (mouse, router, dischi rigidi esterni, tastiere). Abbiamo poi i dispositivi per la cucina, cellulari e smartphone.

Perché le famiglie accumulano? Il 46% lo fa pensando alla possibilità di un utilizzo futuro, il 15% perché vuole vendere il dispositivo, il 13% perché dichiara di avere un valore affettivo, il 9% alludendo a un presunto valore futuro e il 7% perché lamenta carenza di informazioni sul corretto smaltimento.

Come si smaltisce correttamente un apparecchio elettronico?

Vediamo quali sono le regole in Italia per smaltire correttamente tutti gli apparecchi elettronici che non utilizziamo più a partire da cellulari e tablet. Partiamo da divieto assoluto: gettarli nell’indifferenziata come se fossero un rifiuto qualunque. Cosa succede in questo caso? I prodotti elettronici vanno a finire nelle discariche e liberano veleni e sostanze tossiche. Disastro garantito, quindi, sia a livello ambientale che per gli esseri umani.

Gli apparecchi elettronici devono essere gettati negli appositi centri di raccolta che prendono il nome di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) o nelle isole ecologiche disposte dai comuni e attrezzate per lo smaltimento di questi dispositivi. A partire da qui, i rifiuti vengono inviati in appositivi impianti di trattamento. C’è anche la possibilità, per chi lo preferisse, di consegnare gli apparecchi nei negozi di elettronica dove il personale è obbligato a ritirarli. Esiste, inoltre, uno specifico programma di Amazon di riciclo gratuito di dispositivi elettronici.

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